MARINA VERDENELLI
Cronaca

Addio a Remo Gaetti. Storico medico dell’Ancona: "Un cuore biancorosso"

Si è spento nella sua Morro d’Alba, fra poco avrebbe compiuto 90 anni. Portò Longarini e la serie A. E’ stato anche presidente fino ai tempi di Pieroni. Il ricordo della figlia Benedetta: "Hai lottato fino allo stremo come un guerriero" .

Il funerale domani mattina. nella chiesa di San Gaudenzio a Morro d’Alba

Il funerale domani mattina. nella chiesa di San Gaudenzio a Morro d’Alba

Da tifoso a medico ed infine anche presidente. Il nome di Remo Gaetti ha viaggiato per trent’anni insieme a quello dell’Ancona Calcio vivendo gioie e dolori insieme al popolo biancorosso. Il dottore dell’Ancona (è stato per anni il medico della squadra) è morto ieri mattina, nella sua Morro d’Alba, città dove ha vissuto prima di abitare nel capoluogo dorico per motivi sportivi e lavorativi. Aveva 89 anni, per pochi giorni non ha raggiunto i 90 che avrebbe compiuto il prossimo 27 agosto. Nato a Buenos Aires si era specializzato in medicina proprio in Argentina ma la sua fama di medico, primario in Geriatria all’Inrca di Ancona, l’ha guadagnata e coltivata proprio nella Dorica. "Ciao papà", l’ha salutato con un post Facebook unito ad un cuoricino rosso la figlia Benedetta Gaetti, avvocato, ricevendo in tempo reale centinaia di condoglianze. Un legame speciale il loro, come anche con le altre due figlie che Gaetti lascia, Barbara e Vania. Al funerale, che è stato fissato per domani alle 9.30, nella chiesa di San Gaudenzio, a Morro d’Alba, le figlie leggeranno un messaggio toccante per salutarlo per sempre. "Ci ha concesso il dono e il privilegio di essere cresciute e diventate adulte con un padre sempre vicino – dice Benedetta – ci ha lasciato solo quando potevamo capire che la morte è parte del grande ciclo della vita. Quella vita per cui nostro padre ha lottato fino allo stremo, aggrappandosi ad essa con le unghie e con i denti, da vero guerriero quale era. Con noi resterà questa sua eredità spirituale, l’insegnamento di come si debba lottare senza paura per ciò che si vuole, per ciò che si ritiene giusto, per ciò che è importante. Papà aveva un cuore biancorosso, prima di diventare primario all’Inrca, dove il reparto di Geriatria con la lungo degenza lo ha aperto proprio lui, era medico condotto".

Malato da tempo Gaetti ha avuto accanto fino all’ultimo la moglie Donatella Nanni e i tanti amici che lo andavano a trovare. "Perdo un amico speciale che ho conosciuto anche per la mia professione – lo ricorda l’avvocato Franco Argentati – un maestro di vita, umano, a tratti anche diplomatico, molto amato dei suoi pazienti. Remo aveva un carattere deciso, con lui parlavo di tutto, ha avuto una vita piena di soddisfazioni, mi raccontava dell’Argentina e di quando è stato medico anche del presidente Peron. Altruista, generoso, non si dava mai le arie".

Gaetti si avvicinò all’Ancona calcio nel 1972 e diventò una istituzione. Portò nel sodalizio biancorosso l’ex presidente Edoardo Longarini con cui la squadra di calcio cittadina arrivò fino in serie A negli anni 1991-1992. E’ stato vicepresidente e anche presidente della squadra fino ai tempi di Pieroni. Ha vissuto la promozione in serie B e anche tutte le vicissitudini più recenti. Storico il video in cui Gaetti intonava la canzone di Domenico Modugno, Nel blu dipinto di blu, cantando "volare" in pullman quando l’Ancona si guadagnò la serie A a Bologna. La morte di Gaetti ha portato a molte manifestazioni di cordoglio arrivate anche da fuori Italia. Si è unita al dolore dei familiari la Ssc Ancona che lo ricorda come un "professionista stimato e uomo di grande passione, Gaetti ha rappresentato un punti di riferimento imprescindibile per il club biancorosso. La sua dedizione, lo spirito di servizio, la sua umanità resteranno impressi nella memoria collettiva di tutti i tifosi". Massimo Gadda, ex giocatore dell’Ancona, in un post Facebook ha scritto "perdiamo un altro pezzo della nostra storia".

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