
Addio a Vito Giuseppucci, storico farmacista
Addio a Vito Giuseppucci, storico farmacista ed ex consigliere comunale: si è spento ieri a 78 anni all’ospedale di Macerata. Lascia nel dolore una moglie e una figlia alla quale ha ceduto anni fa il testimone dell’azienda pur restando sempre al pubblico e al servizio della comunità. Una vita la sua dedicata all’impegno politico e di grande vicinanza ai cittadini comuni. La camera ardente è allestita nella casa funeraria Croce Verde Servizi di Sforzacosta (Macerata), oggi alle 16,30 l’ultimo saluto nella chiesa di San Venanzio Martire di Fabriano. Il papà Gino Giuseppucci, farmacista emigrato in Libia nel 1938, ad un certo punto decise di tornare in Italia e di riportare la sua famiglia nella sua regione d’origine, le Marche. Il figlio Vito, farmacista di seconda generazione, nel 1984, ha rilevato l’attività e l’ha trasferita dai locali della storica farmacia Mazzolini in quelli più ampi di piazzale Matteotti. Vito mantenne comunque la proprietà dell’antica farmacia, poi restaurata e riaperta al pubblico nel 2009 e fino al 2021 come museo e punto vendita di prodotti naturali e artigianali. Non gli mancava la passione politica: è stato iscritto e militante con la Democrazia Cristiana poi la Margherita e, infine, Pd. Nel 1998 si era candidato con la lista civica "Fabriano con Santini", senza essere eletto. "Vito ha svolto un grande lavoro a sostegno di quella amministrazione, soprattutto in ambito culturale. Ho avuto modo di apprezzarne, proprio in quegli anni, la grande sensibilità su questi temi" commenta commosso Paolo Paladini capogruppo del Pd, nonché assessore alla Cultura quando Giuseppucci era consigliere comunale di maggioranza.
"Ho un ricordo di una persona pacata e perbene – aggiunge Paladini - che aveva molto a cuore la nostra città, soprattutto per la sua crescita in campo culturale e turistico. Anche a nome del Partito Democratico, le più sentite condoglianze alla famiglia". Commosso anche il ricordo dell’ex sindaco, Roberto Sorci: "Con Vito abbiamo trascorso gli ultimi 20 anni all’insegna dell’amicizia e delle discussioni per Fabriano, città che profondamente amava. Negli anni ’90 abbiamo promosso un Osservatorio per discutere di Fabriano e siamo stati insieme nel CdA della Fondazione Carifac e se questa ha salvato la raccolta di Mannucci e Ruggeri è stato grazie al nostro impegno. È stato un nostro grande successo. Poi, la nostra collaborazione è proseguita in consiglio comunale ed è stato un punto fermo per me. Infine, il museo della farmacia, un unicum, che ha dato tanto lustro alla nostra città".
Sara Ferreri