
Addio all’ultimo sommergibilista Due mesi fa la festa per i 103 anni
di Lucio Martino
Aveva festeggiato 103 anni appena due mesi fa ma ieri l’anconetano Carlo Scalari, ultimo sommergibilista della Seconda Guerra mondiale, è salpato per il viaggio estremo. Ha vissuto con grande dignità e se n’è andato con altrettanto onore. Ieri verso le 13, dopo il consueto frugale pranzo, lamentando un dolore addominale si è fatto accompagnare a letto. Quando è giunta la guardia medica non c’è stato più nulla da fare: infarto. Malgrado gli acciacchi dell’età viveva nella propria abitazione da solo accudito da una persona e dalle tre figlie Daniela, Patrizia e Antonella che si alternavano nelle visite. Il “vecchio” lupo di mare fino all’ultimo ha sempre insistito di voler restare da solo durante la notte. Lascia oltre le figlie e i tre generi anche 6 nipoti e 4 pronipoti. Il sergente di Marina Carlo Scalari era nato il 4 novembre 1919. Durante il conflitto bellico era imbarcato sul sommergibile transoceanico “Cagni” al comando del Capitano di Corvetta Giuseppe Roselli Lorenzini, di base nel porto francese di Le Verdon. Quei giorni lunghi di immersioni, di viaggi e di combattimenti avevano temprato la fibra dell’ottimo marinaio che a guerra conclusa rientrò nella sua città trovandola molto cambiata per i danni subiti dai bombardamenti. Il sommergibile “Cagni” dopo l’Armistizio, nella notte tra l’8 e il 9 settembre 1943, si trovava a 720 miglia a sudest di Mauritius e a circa 1.800 dal porto di Singapore da dove era salpato per il viaggio di ritorno della sua missione verso l’Europa con un carico di gomma e stagno. "In pieno Oceano Indiano – ha ricordato proprio due mesi fa al nostro giornale Scalari – invertimmo la rotta procedendo con estrema lentezza perché il comandante era in attesa di ordini. Poi il comandante Lorenzini decise di eseguire gli ordini di consegnarsi agli Alleati. Arrivammo in Sud Africa nel porto di Durban il 20 settembre del 1943 ricevendo l’onore delle armi".
Capelli bianchi, longilineo, lucidissimo fino alla fine, Carlo Scalari ha tenuto alto il testimone della storia marinara anconetana e nazionale tanto che i suoi colleghi dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia in diverse occasioni lo andavano a trovare. L’allora presidente Roberto La Rocca in una semplice cerimonia gli consegnò il Crest dell’Associazione. "Lo porteremo sempre nel nostro cuore – ricorda l’attuale presidente dell’Anmi “N. Sauro” C.F. Marco Cingolani - per ciò che ha rappresentato. La notizia della sua scomparsa lascia una grande tristezza in tutti noi"
La salma di Scalari verrà esposta nella sala del commiato dell’impresa Tabossi in via della Montagnola.