Alluvione Senigallia 2014, sindaco e dirigenti a processo

Le accuse, a vari titolo, sono di omicidio colposo plurimo, inondazione, lesioni, abuso di ufficio, omissione di atti d'ufficio e falso ideologico

Senigallia sepolta dall'acqua: era il 3 maggio 2014

Senigallia sepolta dall'acqua: era il 3 maggio 2014

Ancona, 11 dicembre 2019 - Il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi (nella foto sotto) andrà a processo per l'alluvione che il 3 maggio 2014 colpì la sua cittadina provocando quattro morti, attività commerciali distrutte e danni per diversi milioni di euro. Lo ha deciso oggi il gup Francesca De Palma che oltre al primo cittadino ha rinviato a giudizio anche l'ex sindaco Luana Angeloni, il comandante dei vigili urbani Flavio Brunaccioni, Gianni Roccato dell'ufficio tecnico di Senigallia, l'ex dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, il presidente dell'Autorità di bacino Mario Smargiasso, l'ingegnere Alessandro Mancinelli e Libero Principi, funzionario lavori pubblici della Regione.

Maurizio Mangialardi in tribunale
Maurizio Mangialardi in tribunale

"Vogliamo che da qui in avanti venga fuori la verità – ha commentato Mangialardi, dopo aver raggiunto in tribunale il suo avvocato Marina Magistrelli - quella che non è emersa in questi lunghi anni di indagine perché sono passati quasi 5 anni. Adesso vogliamo un processo rapido".

Soddisfazione per l'avvocato Corrado Canafoglia, dell'Unione Nazionale Consumatori, che rappresenta 390 parti civili (tra le quali anche le famiglie dei deceduti). "Un successo parziale dopo oltre 5 anni di lavoro duro – ha detto il legale – insieme al comitato degli alluvionati, adesso ci prepariamo al dibattimento".