Ambulatori, 400 firme raccolte: "Ascoltateci"

La petizione dei cittadini di Castelferretti per non far spostare i centri da via Fratelli Rosselli. "L’Asur deve riceverci, vogliamo dire la nostra"

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Oltre quattrocento le firme per cantarla chiara all’Area Vasta 2: "Il presidio sanitario di Castelferretti non va chiuso: "la direzione dell’Asur deve riceverci perché vogliamo dire la nostra e spiegare che le soluzioni per mantenere i servizi nella frazione esistono". È la voce dei castelfrettesi circa la vicenda della chiusura degli ambulatori, dopo la disdetta del contratto di locazione programmata per il prossimo 31 dicembre. Una data che si avvicina inesorabilmente e le preoccupazioni aumentano perché, a stretto giro, nei locali di via Bruno si fermeranno le attività: "Al momento prendono le prenotazioni per altre due settimane, poi chissà?", si domandano in maniera retorica i residenti. Di certe ci sono soltanto le comunicazioni della direzione dell’Area Vasta 2 in relazione agli articoli del Carlino delle scorse settimane: "Tutti i servizi continueranno ad essere garantiti anche se in sedi diverse e a poca distanza dalle precedenti". Riepilogando: "L’azienda sanitaria – scriveva l’Av2 in una nota - si è attivata da tempo per trovare soluzioni alternative atte a continuare a garantire tutti i servizi erogati alla cittadinanza ed infatti ha previsto il trasferimento dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata) a Falconara presso il poliambulatorio di via F.lli Rosselli 11 (il cui immobile è di proprietà dell’azienda sanitaria stessa) mentre per i servizi Umee ed Umea (Unità multidisciplinari età evolutiva e adulta) si provvederà al loro trasferimento all’interno dell’ospedale di comunità di Chiaravalle, in spazi adeguati che saranno riqualificati con lavori attualmente in corso". Quello che più spaventa l’utenza: "Per il servizio dei prelievi del sangue si ribadisce che si sta cercando di mantenerlo in loco in spazi in via di individuazione essendo il punto prelievi una tipologia di attività che maggiormente impatta sulla popolazione e nella fattispecie su quella anziana". Ma a che punto siamo arrivati? La proprietà dei locali di via Bruno si è mostrata collaborativa con l’Asur per rimettere a disposizione l’attuale struttura, ma con un canone di locazione differente ("Ma l’Asur è rimasta sorda alle proposte", ha dichiarato il titolare sulle colonne del nostro giornale). Le Istituzioni e la politica si sono attivate, con tanto di sopralluoghi in altri locali, per mantenere il presidio nella frazione. E l’azienda che farà? A Castelferretti sono in attesa di saperlo. E i cittadini non si arrendono: "Abbiamo inviato le firme al direttore generale dell’Asur Nadia Storti perché vogliamo un incontro con lei – dicono -. Chiediamo che una delegazione del comitato spontaneo contro la chiusura del presidio sanitario di Castelferretti venga ricevuta. Devono ascoltarci, porteremo problematiche specifiche e anche nuove soluzioni".

Giacomo Giampieri