GIUSEPPE POLI
Cronaca

Ancona calcio, la svolta: si lavora per la nuova società, il sindaco non aspetta più

Silvetti non attende i legali di Tiong: bocciata la proposta di incontri fuori città. L’obiettivo è di riunire in un’unica cordata gli imprenditori che si sono fatti avanti

Ancona, 17 giugno 2024 – Il sindaco Silvetti dice basta. Un segnale chiaro verso Tony Tiong e i suoi avvocati: stop alla mancanza di rispetto nei confronti dello stesso primo cittadino e, di conseguenza, verso tutta Ancona, basta alle prese in giro, ai ripensamenti, agli appuntamenti rimandati, basta alle farse cui il presidente con base a Hong Kong ha abituato la città da oltre sei mesi.

Ancona Calcio, il sindaco Daniele Silvetti decide di non attendere più il patron Tony Tiong
Ancona Calcio, il sindaco Daniele Silvetti decide di non attendere più il patron Tony Tiong

E’ ora di voltare pagina e di farlo in fretta, Ancona ora vuole la serie D e Daniele Silvetti, che s’è fatto carico di traghettare il calcio cittadino verso il suo nuovo corso, non può perdere tempo.

“Se mi vogliono incontrare sono sempre disponibile – dice Silvetti – ma stavolta vengono ad Ancona. Sono il sindaco di un capoluogo di regione, ho anche tanto altro da fare. Nessuno mi ha contattato per confermare l’appuntamento che era stato fissato tra lunedì (oggi, ndr) e martedì a Bologna. Adesso si fa come dico io”.

Ultimatum scaduto, dunque. Se l’Us Ancona che avrebbe dovuto trattare con Silvetti di diverse cose tramite la procura di Tiong ai suoi avvocati, è di fatto irreperibile, è chiaro che il sindaco non può verificare i conti in rosso della società, né capire se Tiong è disposto a vendere il suo 95%, né comprendere quali sono le intenzioni rispetto all’acquisizione del terreno sui cui doveva sorgere il centro sportivo. Se da un lato l’ipotesi che Tiong proceda con l’acquisizione dell’area, senza squadra né campionato né prospettive, appare assolutamente assurda, dall’altra le passività dell’Us Ancona il primo cittadino le conosce già bene.

Ma sono conti, a questo punto, che interessano solo Tony Tiong e Mauro Canil, perché Silvetti adesso punta deciso in un’altra direzione. L’irritazione di sabato s’è trasformata in rabbia, quella rabbia che nasce dal sentirsi per l’ennesima volta preso in giro con tutta la città.

Ancona e la sua tifoseria meritano altro. Il sindaco ha già incontrato tre interlocutori potenzialmente interessati a raccogliere il testimone per affrontare il campionato di serie D, le strade da percorrere a questo punto sembrano due, e puntano al medesimo obiettivo: una D solida e di prospettiva.

Prima c’è il discorso della matricola. Si potrebbe creare una nuova società, ma esiste la matricola dell’Anconitana, quella che era di Stefano Marconi e che gestisce il Dorico, e questa potrebbe essere la strada più interessante, perché non ci sarebbe bisogno di fondare nulla di nuovo ma piuttosto di ridare vita a quel contenitore che negli ultimi tre anni era diventato una costola dell’Us Ancona.

Poi c’è il discorso relativo al capitale per affrontare la D: il sindaco starebbe valutando l’ipotesi di mettere sullo stesso carro almeno due delle cordate che ha incontrato. Questo permetterebbe di affrontare un campionato di serie D con migliori prospettive. Un progetto serio, pluriennale e per puntare subito in alto, in cui potrebbe addirittura essere coinvolto anche il mister della recente salvezza, quel Roberto Boscaglia che in città ha lasciato ottime impressioni.