Assalto dei lupi ad Ancona, "Siamo preoccupati. E’ protetto, le regole vanno cambiate"

L’assessore regionale all’Agricoltura, Mirco Carloni, non nasconde il problema dopo la strage nel gregge "Non sto parlando di abbattimenti ma di contenimento. Il Piano nazionale va ridiscusso, i danni sono tanti"

Gli effetti dell'assalto dei lupi

Gli effetti dell'assalto dei lupi

Ancona, 27 gennaio 2022 - I lupi sempre più vicini alla costa sono un problema e anche un pericolo, non per l’incolumità dell’uomo ma per gli animali che alleva. Il caso del gregge attaccato lunedì, in un terreno agricolo che si trova tra i comuni di Camerano e Sirolo, di cui ne ha dato ieri notizia il Carlino, ne è un esempio e fa preoccupare la Regione che da tempo osserva il fenomeno perché non è stato certo il primo caso. "Bisogna iniziare a cambiare le cose – ammette Mirco Carloni, assessore regionale all’agricoltura – il lupo è una specie protetta a livello europeo tanto che ciascun paese poi ha adottato un proprio piano nazionale sul lupo. Bisogna rivedere quel piano, va riaperto e riportato nella conferenza delle regioni. Altro non possiamo fare se prima non si rimette mano a quello".

Il gregge aggredito lunedì era ben custodito, all’interno di un recinto elettrificato, ma questo non ha impedito ai lupi di avvicinarsi e spaventare le 470 pecore che si sono mosse in massa e hanno divelto la rete prendendo anche la scossa. In 15 hanno trovato la morte, in parte sgozzate e in parte sbranate per fame. "Gli attacchi iniziano ad essere un problema e la situazione è preoccupante – continua Carloni – soprattutto per l’impatto con l’agricoltura e il settore che ruota attorno. Oggi la presenza del lupo nel nostro territorio è molto cambiata, arriva agli animali di allevamento e il piano di cui parlo va modificato alla luce di questo. E’ necessaria una nuova disciplina che non deve essere finalizzata all’abbattimento ma ad un contenimento. Abbiamo visto che se questo animale si avvicina troppo alle fattorie ha un impatto sociale importante perché attacca il bestiame ma anche gli animali da cortile. Non è un pericolo per l’uomo ma per gli animali sì. Io non ho una presa di posizione contro il lupo ma mi interessa tutelare gli allevatori e le loro attività".

Come quella del pastore Giovanni Piccioni, il proprietario del gregge colpito lunedì, che ha perso pecore del valore di 300-400 euro l’una. L’assessore Carloni parla di interventi preventivi da mettere in atto per fare in modo che certi episodi non si ripetano. "Serve un accordo con l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – osserva Carloni – bisogna chiedere di riaprire la discussione sul lupo. Con nuove regole si possono prevedere azioni che fanno evitare gli attacchi, degli spari dissuasori o altre modalità di scaccio non violente ma di allontanamento".

Di recente la Lac, la lega anti caccia, era intervenuta a tutela del lupo minacciando denunce nelle sedi opportune per tutelarlo, anche contro articoli di stampa se allarmistici. "Capisco la Lac – dice Carloni - ma qui non si parla di fare del male al lupo, non si parla di abbatterlo, c’è una preoccupazione del mondo agricolo comprensibile e la numerosa presenza sta creando dei problemi quindi va tutelata anche la sicurezza ma non con l’abbattimento, ripeto, con dei dissuasori che li tengano lontani per limitare i danni al settore".