Branco di lupi all’assalto del gregge ad Ancona: "Uccise 15 pecore"

Gli animali sono fuggiti verso l’A14, il proprietario: "In montagna non si vedono quasi più, ora invece dobbiamo fronteggiarli vicino al mare"

Il gregge assalito

Il gregge assalito

Ancona, 26 gennaio 2022 - Circondate dai lupi sfondano il recinto e attraversano l’autostrada per mettersi in salvo. Per molte è stata la fine, sbranate e sgozzate fino a morire dissanguate. E’ successo a più di una quindicina di pecore, di proprietà di un allevatore di Potenza Picena che le custodiva in campagna tra i comuni di Camerano e Sirolo, poco prima dell’alba di lunedì. Attorno alle 5 una pattuglia territoriale dei carabinieri ha visto il gregge allo sbaraglio che aveva superato il tratto dell’autostrada 14, passando per il nuovo ponte, quello sostituito dopo il crollo, in direzione del capannone di Tontarelli. Fuori era ancora buio pesto. Alcune erano sanguinanti, altre morte per la strada e nei campi attigui. Una mattanza. Dalle targhette identificative è stato possibile risalire al pastore. "Mi hanno chiamato i carabinieri – spiega Giovanni Piccioni, proprietario del gregge – c’erano le pecore sulla strada e per sicurezza erano state chiuse nel cortile della fabbrica di Tontarelli. Sono partito subito a vedere, di solito raggiungo l’allevamento attorno alle 6 perché ci prepariamo per farle pascolare. Ho visto una brutta scena. Diverse pecore e anche un agnello erano state sbranate. Ho trovato i resti di 15 di loro più l’agnello. Ma credo ne manchino altre che magari sono state portate via dal branco e finite altrove. Sicuramente sono stati lupi, certi lavori li fanno solo loro". Piccioni, che ha diversi allevamenti nelle Marche ed è proprietario anche di un agriturismo a Potenza Picena, "Il transumante", custodiva nel recinto delle campagne locali 470 pecore e ieri doveva ancora terminare il recupero di quelle sopravvissute per fare bene i conti.

I carabinieri forestali del Conero hanno trovato carcasse di pecore morte fino alla zona vicina al Conero Golf Club, al Coppo di Sirolo. Il branco di lupi ha fatto molta strada dopo l’assalto portandosi via diversi capi per mangiarli a distanza rispetto a dove hanno fatto l’attacco. "Ho il recinto elettrificato – spiega l’allevatore Piccioni – ma le pecore, io ho la razza bergamasca, lo hanno sfondato dalla paura. Quando sono arrivato alle 6 la corrente era ancora inserita perché si sentiva lo scoppiettio della rete abbattuta che toccava terra. I lupi le hanno circondate e loro spostandosi spaventate hanno divelto la protezione cercando di scappare ma è stata una condanna a morte. Ho bestiame anche a Castelluccio di Norcia e lì i lupi non si vedono più da 15 anni. In compenso li dobbiamo fronteggiare qui al mare. Questi però sono lupi diversi, non sono i lupi di montagna".

L’attività di Piccioni ha subito più di 10mila euro di danni dall’attacco dei lupi tra il bestiame perso (circa 300-400 a capo), i danni alla recinzione e il costo che dovrà affrontare per smaltire le carcasse. "Per portare via i resti ci vogliono almeno 80 euro a pecora – dice Piccioni – il servizio veterinario dovrà anche analizzare le ferite per confermare che sono stati lupi ma non ho dubbi. Adesso lascerò anche i maremmani a vigilare di notte il gregge".

Un controllo l’allevatore lo ha fatto anche di persona, sia lunedì notte che ieri. Con i cani presenti dei lupi non c’era traccia. Per l’attacco subito Piccioni ha fatto anche denuncia.