Banca Marche, ora tremano i 3mila dipendenti

I sindacati a Nicastro: "Scongiurare la minaccia degli esuberi"

CARTELLO CHOC Una correntista in piazza davanti a Montecitorio contro il «salva-banche» deciso dal Governo (Foto LaPresse)

CARTELLO CHOC Una correntista in piazza davanti a Montecitorio contro il «salva-banche» deciso dal Governo (Foto LaPresse)

Jesi (Ancona), 8 dicembre 2015 - Quasi tremila (esattamente 2.857) dipendenti e 324 sportelli, una banca che potrebbe perdere il suo centro direzionale che da solo occupa circa 900 persone: il sindacato lancia l’appello al presidente di Nuova Banca Marche, Roberto Nicastro, in vista dell’asta di febbraio. Già 350 i prepensionamenti messi in campo negli ultimi due anni. La Fisac Cgil scrive una lettera aperta al presidente delle quattro Nuove Banche per lanciare, tra l’altro, il campanello d’allarme dei lavoratori. «Le quattro banche restano – ricorda la sigla –. Restano i lavoratori. Anche ora che molti si attribuiscono il merito di averle salvate, tanti si accorgono tardivamente che la fiducia dei risparmiatori è tutto, pochi si pongono la domanda di quali prospettive per i lavoratori e le loro famiglie».

Si paventano esuberi tra i tremila dipendenti, in vista dell’asta per la vendita che come annunciato da Nicastro si terrà a febbraio. «Anche i dipendenti alla pari degli altri risparmiatori – rimarca la Cgil – hanno visto azzerato il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate, sottoscritte quando i rating delle banche e dei titoli erano di assoluta fiducia e sicurezza. Sono sempre i lavoratori dipendenti che, di fronte alla collera montante dei risparmiatori, in prima persona tentano di fare comprendere che le quattro banche sono una ricchezza per i territori di insediamento, una opportunità da non trascurare tanto più se come ha dichiarato Nicastro «oggi sono delle vere e proprie good bank, ben capitalizzate, liquide e stabili, pronte a riprendere il dialogo con il territorio per il finanziamento alle piccole e medie imprese».

Il clima resta infuocato dentro e fuori le filiali. Ieri a Macerata, davanti al monumento ai caduti, in piazza della Vittoria è comparso un manifesto con alcuni avvoltoi appostati su un albero e sotto il vecchio slogan della banca: ‘Investi con noi i tuoi risparmi’. A Civitanova Marche, nelle vetrine esterne di due filiali due scritte «ladri», vernice rossa, sulle vetrine esterne. Nascono gruppi spontanei, aumentano gli appelli a chiudere i conti.

Tra questi le «Vittime del Salva-Banche» che «stanno trasferendo in altri istituti, o altrove, quello che rimane dei propri risparmi, trasferendo i loro conti correnti». Ad annunciarlo una nota del gruppo «Vittime del Salva Banche» precisando che tutti erano correntisti delle 4 banche ‘salvate e che «sono stati spinti, in maniera obbligata e inconsapevole, ad acquistare obbligazioni subordinate». Ma il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti getta acqua sul fuoco: «Proprio adesso non vale più la pena farlo, perchè le quattro banche sono estremamente solide, essendo state pulite di tutte le parti di sofferenza».