REDAZIONE ANCONA

"Basta con questo dolore a Gaza"

L’ex ct della Nazionale Roberto Mancini prende posizione: "Non esiste nessuna giustificazione a tutto questo, ora gli aiuti"

L’ex ct della Nazionale Roberto Mancini

L’ex ct della Nazionale Roberto Mancini

"Spero che gli aiuti possano entrare prima possibile a Gaza, spero che questa guerra finisca presto. Non si possono continuare a colpire civili, famiglie, bambini che non c’entrano nulla con il conflitto". È il messaggio lanciato da Roberto Mancini in un video pubblicato sul proprio profilo Instagram, con cui l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana e dell’Arabia Saudita ha voluto prendere posizione sull’emergenza umanitaria in corso. "Voglio dire una cosa semplice, da persona, prima di tutto da cittadino italiano - afferma Mancini -. Nessuna giustificazione può rendere accettabile tutto questo dolore. Non è una questione di essere pro Palestina o pro Israele: è una questione di umanità, di rispetto per la vita".

Nel video, Mancini si unisce idealmente alla "staffetta per Gaza", iniziativa simbolica di solidarietà per la popolazione civile colpita dal conflitto. "La guerra non è mai la soluzione - aggiunge il tecnico -. Le guerre non possono mai essere la risposta. Più passa il tempo e più innocenti pagano il prezzo più alto".

E prioprio restando in tema, dall’11 al 14 giugno, dalle 17 alle 20, la galleria di Palazzo dei Convegni di Jesi ospiterà una mostra di disegni di bambini e bambine che vivono al centro della Striscia di Gaza, dal titolo "Be My Voice. Un diario per Gaza".

Be My Voice è una immersione visiva in un tempo frenetico e devastato, uno spazio in cui curare e rammendare i drammi di un genocidio atrocemente prolungato e attuale, troppo grande per i nostri occhi. La narrazione si realizza con la pratica quotidiana del raccontare il genocidio in atto ’fermando’ in un diario quotidiano alcune delle immagini che da 19 mesi invadono i nostri cellulari, nasce dall’urgenza di trasmettere anche qui al "silent world", come lo chiama Alhassan Selmi, il fatto presente, che è già storia: la storia della fine di un’umanità che non vuole morire, che reclama il suo diritto alla vita, all’aiuto umanitario, all’informazione, alle cure, allo studio; a un dialogo di pace che si incentra su una delle tantissime storie drammatiche di Gaza, una storia che è anche la nostra storia.

La storia di Gaza passa dagli occhi di Alhassan Selmi, prende forma nelle sue parole che transitano tra le matite di Marcella, in un’altalena tra speranza e disperazione, diventano rose, distese di rovine, momenti semplici di un dialogo improbabile che nel diario disegnato diventa infine testimonianza concreta.

Di fronte alle ingiustizie e all’oblio, queste immagini ci sollecitano a stare a contatto con il tempo distopico che viviamo, a continuare a raccontare la storia di Gaza, a difendere i Diritti Umani, che reclamano di tornare ad essere presenti e inalienabili per tutti. L’inaugurazione ufficiale avverrà mercoledì 11 giugno alle ore 18m alla galleria di Palazzo dei Convegni.