Calci e pugni tra giovani: sei denunciati

La rissa vicino alla stazione ferroviaria dove il gruppo aveva preso di mira altri quattro ragazzi che erano anche finiti all’ospedale

Calci e pugni tra giovani: sei denunciati

Calci e pugni tra giovani: sei denunciati

Calci e pugni tra giovani e giovanissimi in strada, il branco scappa ma i poliziotti individuano i sei aggressori e li denunciano. Non solo il questore Cesare Capocasa firma sei daspo urbano e vieta loro di accedere alle zone teatro delle violenze. Il nuovo scontro di cui sarebbe protagonista una banda di ragazzi alcuni dei quali anche minorenni è avvenuta il mese scorso vicino alla stazione ferroviaria, dove passanti e residenti hanno segnalato una lite violenta in strada. Erano le prime ore serali e ancora il flusso di persone, appiedate e in auto, era sostenuto. Sul posto la volante che, perlustrando la zona, poco dopo ha incrociato quattro giovani con evidenti segni del violento contatto fisico appena cessato.

Gli agenti hanno richiesto l’intervento del personale sanitario, assicurando così le prime cure dei feriti. Hanno poi acquisito ogni indicazione utile alla ricostruzione del fatto. I quattro giovani, poco prima, erano stati molestati nei pressi di un centro commerciale poi seguiti per un lungo tragitto da un gruppo di sei coetanei i quali, a un certo punto, li hanno aggrediti prima con spintoni poi con calci e pugni.

Al vaglio degli inquirenti se a scopo di rapina o solo per affermare la superiorità del branco. Gli aggressori si sono dileguati velocemente. Le indagini dei poliziotti hanno trovato riscontro alle dichiarazioni dei giovani aggrediti e consentito l’identificazione dei componenti del branco: sei giovani tutti residenti a Jesi, alcuni di origini straniere. Sono stati denunciati per lesioni aggravate. A ciò si è aggiunta l’azione preventiva della divisione Anticrimine della questura di Ancona che ha proposto l’emissione del "daspo urbano" con la quale, per un anno, gli aggressori non potranno frequentare gli esercizi commerciali di ritrovo (né le loro pertinenze esterne) di tutta l’area interessata dagli eventi violenti.

Il questore Capocasa ha emesso sei provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane nei confronti dei giovani. "La Polizia – commenta Capocasa - c’è anche attraverso l’emissione di specifiche misure di prevenzione, di esclusiva competenza del questore, fondamentali in quanto finalizzate ad evitare la commissione di reati da parte di determinate categorie di soggetti considerati socialmente pericolosi. Tali misure hanno contribuito, in maniera significativa, a contrastare la criminalità comune ed eliminare fenomeni riconducibili alle aggregazioni giovanili violente e alla mala-movida".

Sara Ferreri