"Il Comune è tenuto a far rispettare le normative e sempre lo farà. Ciò che dispiace a questa amministrazione, è la disparità di trattamento tra sport olimpici e sport non olimpici in materia di decibel, e che l’iniziativa di pochi vada a discapito di persone che hanno investito e riqualificato una parte della città che per decenni è stata contraddistinta dal degrado".
A metterci la faccia, dopo la (nuova) chiusura dei campi dell’Heroes Padel Club, realizzati all’incrocio tra le vie Gobetti, Don Baldoni, Mameli e De Bosis, è l’assessore allo Sport Ilenia Orologio.
Due giorni fa era stata l’associazione dilettantistica ad annunciare lo stop, nonostante lo scorso 12 agosto fosse arrivato il via libera ufficiale alla ripresa delle attività. Poi l’improvviso dietrofront perché sarebbero necessarie ulteriori verifiche dell’Arpam.
"L’anno scorso a seguito del sopralluogo dell’Arpam che aveva rilevato il superamento dei limiti sonori da parte dell’Heroes Padel Club, il Comune ha emesso l’ordinanza che interrompeva l’attività del gioco fino alla realizzazione delle misure di bonifica", prosegue Orologio ricostruendo i fatti.
Lavori che, in effetti, sono stati realizzati dalla Heroes grazie all’installazione di un telo fonometrico a copertura di uno dei due campi (su quattro) riutilizzati nella fase 2.0 del centro sportivo.
"Nel 2024 le misure sono state realizzate e la loro incidenza è stata sottoposta al giudizio tecnico dell’Arpam – è ancora l’assessore allo Sport che parla –. Il Comune ha consentito la riapertura affinché l’Arpam effettuasse un nuovo controllo a sorpresa e alle stesse condizioni del controllo originario". L’elemento di novità, che suona da conferma rispetto alle anticipazioni di ieri del Carlino, è che "l’Arpam ritiene opportuno che prima di un nuovo controllo, la proprietà le fornisca dei chiarimenti".
Dunque dovrebbe essere la stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche a sollecitare la Heroes Padel Club, prima di attuare appunto la verifica all’interno dell’impianto. Intanto in città monta il malcontento per la chiusura improvvisa e l’associazione si è vista costretta ad annullare tutte le partite che erano già state regolarmente prenotate, nel periodo 12 agosto-30 agosto.
Allo stop, si ricorderà, si era arrivati dopo un esposto dei cittadini per i rumori. A questo erano seguiti i primi rilievi dell’Arpam, un’udienza al Tar – secondo il quale il padel, non essendo disciplina olimpica, deve rispettare stringenti normative in materia di acustica – e in ultima istanza il provvedimento del Castello. Dopo i lavori, si è appreso, serviranno ulteriori ispezioni. Prima, si spera, di rivedere quell’impianto aperto in un luogo che, per decenni, è rimasto abbandonato e fonte di assoluto degrado.
Giacomo Giampieri