Campo fotovoltaico: no della Soprintendenza

Arriva lo stop al mega impianto che doveva sorgere a Paterno: "Impatto notevole su territorio e paesaggio e interferenze con le aree boscate"

Campo fotovoltaico: no della Soprintendenza

Campo fotovoltaico: no della Soprintendenza

Mega campo fotovoltaico a Paterno, la Soprintendenza ‘Archeologia Belle Arti e Paesaggio’ dice no all’elettrodotto a servizio dello stesso e pertanto in conferenza dei servizi non concede l’autorizzazione paesaggistica né quella archeologica. Uno stop che viene accolto con sollievo dal comitato nato nei mesi scorsi per contrastare il nuovo insediamento della Novapower srl ma crea non pochi mal di pancia a Sassoferrato dove un campo fotovoltaico analogo è stato autorizzato di recente e dove nei giorni scorsi alcuni cittadini hanno presentato un esposto in procura. Per Paterno la Soprintendenza esprime parere negativo "in relazione all’esecuzione dell’elettrodotto aereo limitatamente alla sua compatibilità con l’interesse paesaggistico tutelato poiché l’opera progettata per tipologia, forma e dimensione, produrrebbe una manomissione dei valori codificati dal provvedimento di tutela. Si ritiene – aggiungono dalla Soprintendenza - che l’introdotto di 6 km di lunghezza produca un impatto notevole sul territorio e sul paesaggio, in considerazione inoltre delle interferenze rilevate in diversi tratti con la vegetazione di aree boscate ripariali in particolare nei tratti di attraversamento dei corsi d’acqua tutelati e in considerazione dei caratteri di alta percettibilità visiva delle zone interessate sia dall’elettrodotto sia dell’impianto, non lontano dalle zone di tutela paesaggistica archeologiche importanti".

Il comitato Monte Strega a Sassoferrato di dice "soddisfatto e stupito" e parla di "due pesi e due misure". "La contrarietà - evidenziano – è stata espressa dal funzionario archeologo delegato Federica Grilli sia nel parere paesaggistico che per il vincolo archeologico. Due pareri prontamente accolti e in forza dei quali la conferenza dei servizi e la responsabile del procedimento Raffaela Romagna, hanno dichiarato che non vi erano gli estremi per il rilascio dell’autorizzazione. Decisione crediamo opportuna, condivisibile. Ma perché, tre mesi fa, la stessa Soprintendenza, tramite l’architetto Cecilia Carlorosi, di fronte a una situazione del tutto simile, più volte sollecitata e informata su tutte le criticità dell’opera, un elettrodotto collegato con gli impianti fotovoltaici ai Monterosso stazione, non ha espresso uno stesso parere di contrarietà? Abbiamo operato intensamente, per dieci mesi, portando all’attenzione della conferenza dei servizi e della stessa Soprintendente i molteplici argomenti che avrebbero sconsigliato il rilasciato dell’autorizzazione, che invece è stata data. Tra gli argomenti l’interesse archeologico dell’area, che fu sede della Battaglia delle Nazioni (295 a.C.)".

Sara Ferreri