Canzoni e parole, Cristina Donà apre il festival "La mia generazione"

Da stasera alla Mole di Ancona la quinta edizione, Giovanardi: "Tornano anche gli incontri con gli artisti"

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E’ il giorno del debutto per ‘La Mia Generazione Festival’ di Ancona. Il quinto capitolo della rassegna nata per ricordare la straordinaria stagione del rock italiano degli anni Novanta oggi proporrà due appuntamenti decisamente imperdibili.

In serata (ore 21) nella corte della Mole Vanvitelliana sarà di scena una delle grandi protagoniste di quel periodo aureo, Cristina Donà (foto a destra), la quale si esibirà in un concerto fatto di canzoni ma anche di parole, quelle degli interventi del critico musicale Michele Monina, anconetano doc. Al termine del live (ore 22 circa) il pubblico potrà tuffarsi nell’appassionante racconto di ‘Decamerock’, spettacolo di teatro canzone di e con Massimo Cotto, Chiara Buratti, Francesco Santalucia e Mauro Ermanno Giovanardi (foto in alto a sinistra).

Sono nomi ben noti al tipo di pubblico che frequenterà la Mole in questi quattro giorni (il festival si chiude domenica). L’ultimo non ha bisogno di molte presentazioni: Giovanardi non è solamente un altro dei protagonisti assoluti del rock indipendente nostrano, soprattutto con i suoi La Crus, ma è anche il direttore artistico del festival. Ed è lui a ricordare l’evento che quest’anno ha fatto da straordinario ‘traino’ alla kermesse: "La quinta edizione del festival incrocia la grande mostra antologica di Guido Harari - spiega Giovanardi -. Tornano gli incontri con gli artisti, e ogni sera un headliner di grande livello dividerà il palco con giovani di grande talento. Quando cinque anni fa pensai a come raccontare quella stagione musicale nelle sue varie forme, pensai subito a Guido Harari, perché era l’occhio più autorevole, aveva lavorato con tutti i più grandi, e ricordo che il primo servizio fotografico fatto con lui per i La Crus mi emozionò molto. Sapere della sua magnifica personale proprio alla Mole mi ha inorgoglito molto".

Massimo Cotto, giornalista e scrittore, è una delle firme storiche del rock italiano e straniero. Dal suo libro ‘Decamerock’ ha scelto dieci figure che a suo dire incarnano l’anima del rock, ma non in senso strettamente musicale. Ecco quindi la presenza del capitano Achab di ‘Moby Dick’, di Hemingway, del Grande Gatsby. Tutte vite condotte ‘al limite’, fra tragedia, mistero, morte, fama e follia.