Capitale della cultura 2022 è Procida, Ancona non ce la fa

Il ministero dei Beni culturali ha scelto. Il sindaco Mancinelli: "La linea su cui si è mossa Procida e il messaggio che ha voluto lanciare hanno molte affinità con il nostro"

Ancona candidata a Capitale italiana della Cultura 2022

Ancona candidata a Capitale italiana della Cultura 2022

Ancona, 18 gennaio 2020 - E' Procida è la Capitale italiana della cultura per l'anno 2022. È stata proclamata da una giuria presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni dopo l'esame dei 10 progetti presentati dalle città che si sono candidate. La designazione si è svolta alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. Premio in palio dal Mibact: 1 milione di euro.

Tra le altgre città che sia erano proposte c'era Ancona oltre che Bari, Cerveteri , L'Aquila , Pieve di Soligo (Treviso), Taranto , Trapani , Verbania Lago Maggiore e Volterra. 

Premio in palio dal Mibact: 1 milione di euro.

"Mi complimento con il collega sindaco e la comunità dell'isola di Procida. Siamo fieri delle parole del presidente della commissione che ha valutato i progetti e ne ha sottolineato il valore, non solo nazionale ma anche europeo. Siamo anche felici di come è stata motivata la scelta della capitale perché la linea su cui si è mossa Procida e il messaggio che ha voluto lanciare hanno molte affinità con il nostro. Dunque siamo sulla strada giusta. Come ho più volte ribadito il nostro progetto, popolare, di crescita e di sviluppo, va avanti. E lo realizzeremo insieme", ha scritto su Facebook il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli.

Per il 2023 saranno Bergamo e Brescia a condividere il titolo di Capitali italiane della cultura, una scelta voluta dal parlamento a favore dei territori duramente colpito dalla prima fase dell'emergenza Coronavirus. 

Dieci le candidate a Capitale della Cultura 2022

Le dieci città candidate a capitale della cultura 2022 erano, in ordine alfabetico: Ancona, Bari, Cerveteri, L'Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra.

Ancona e il progetto: 'La cultura tra l'altro'

Il progetto della città dorica era stato presentato alla commissione esaminatrice del Ministero giovedì scorso in diretta streaming dal teatro delle Muse. Nel dossier la spiegazione di come Ancona nasca e si sviluppi "in funzione dell’Altro, come porto, luogo di incrocio, di conoscenza e scoperta. A una cultura che oggi è chiamata ad occuparsi della coesione, della differenza, della civiltà, la città offre un terreno fertile di scambio e di produzione di nuovi contenuti e nuove mappe attraverso progetti che guardano all’accessibilità, alla sostenibilità, alla tutela, ai giovani e al dialogo tra le discipline della conoscenza".

I big che tifano Ancona

In prima linea a sostenere Ancona Capitale italiana della Cultura ci sono stati diversi big e nomi noti, su tutti: Manuel Agnelli, leader della rock band Afterhours e giudice di X Factor; Massimo Recalcati, psicoanalista e direttore artistico del festival KUM; Lucia Mascino, anconetana, attrice teatrale e cinematografica. 

La sindaca Mancinelli: "Tre motivi per scegliere Ancona"

Sono tre, secondo la sindaca Valeria Mancinelli i motivi i per i quali Ancona avrebbe meritato l’assegnazione di Capitale della cultura italiana: "La prima ragione è che c’è un processo già in atto e questo ruolo può fungere da acceleratore e moltiplicatore; secondo, perché questo processo e il ruolo della cultura al suo interno sono vissuti oggi come esperienza popolare della città, nella quale sono coinvolti anche emotivamente migliaia di cittadini e, terzo, perché l’utilizzo della cultura come strumento di trasformazione della città è andato avanti badando bene ad evitare che potesse tradursi in problemi di finanza pubblica". "Questo – ha spiegato durante l’audizione con la commissione – non è un riconoscimento, ma uno strumento per potenziare il ruolo di trasformazione della città". Per la sindaca di Ancona diventare Capitale Italiana della cultura 2022 significherebbe assumere una grande responsabilità e dare modo alla città di accelerare e moltiplicare le proprie possibilità.

I punti di forza 

Fanno da sfondo nel video di pochi minuti presentato al Mibact, i punti di forza di Ancona: il porto, i pescatori, i cantieri, la Mole Vanvitelliana, il Museo Omero, il mare, il Cardeto. L’Assessore alla Cultura Paolo Marasca: "Una città di porto non ha senso se non è utile all’Altro. In 2.400 anni di storia, Ancona non ha mai pensato di conquistare, occupare, invadere nessuno. Sa che i legami contano più del volume, le relazioni più delle dimensioni. Con questa maturità mettiamo a disposizione i parchi, le piazze, i monumenti, le case, i musei, affinché filosofi, scienziati, artisti, cittadini disegnino le nuove mappe utili alla navigazione di tutti". L’assessore ha rimarcato il carattere episodico della cultura ad Ancona e la volontà di cogliere questa occasione per trasformare gli episodi da straordinari in ordinari.