Carancini: "Ora nelle Marche i dem puntino su Ricci"

Il consigliere regionale dem Romano Carancini invita il Pd delle Marche a guardare avanti alle regionali, chiedendo a Matteo Ricci un impegno per costruire programma e alleanze. Critiche alla polemica sulle preferenze e alla gestione della sanità.

Carancini: "Ora nelle Marche i dem puntino su Ricci"

Carancini: "Ora nelle Marche i dem puntino su Ricci"

Ancona, 13 giugno 2024 – "Il Pd delle Marche smetta di fissare lo specchietto retrovisore. Guardi avanti, alle regionali, e chieda subito a Matteo Ricci se c’è una disponibilità alla candidatura o comunque a un impegno nella costruzione di programma e alleanze. Finiamola col congresso permanente, gli elettori non capirebbero". Parole di Romano Carancini, consigliere regionale dem della maggioranza interna. Tanto per capirci, uno più vicino alla segretaria regionale Chantal Bomprezzi che all’eurodeputato pesarese fresco d’impresa, mister 104mila preferenze.

Carancini, che succede?

"Il risultato delle europee è storico, uno spartiacque per il Pd. Nasce dall’autorevolezza dei candidati, ma anche dalla forza del partito regionale. È un dato oggettivo. Matteo (Ricci, ndr) ha lavorato benissimo, ringrazio Alessia Morani e Michele Franchi per i grandi risultati. L’inno di vittoria di Fratelli d’Italia non va negato, ma attenzione, in termini numerici il centrodestra perde 35mila voti e il centrosinistra ne guadagna altrettanti. Ora la Regione è tornata contendibile e non c’è un solo minuto da perdere".

E come?

"La segreteria del Pd e Ricci si mettano al tavolo e facciano la pace. La sua affermazione è inequivocabile. Gli si chieda la disponibilità alla candidatura o a un impegno per le regionali, dal programma alle alleanze".

Quali?

"Avs, M5S, Iv e Azione. Per me, ci sono tutte le condizioni per un ‘impegno’ largo".

Ricci ha parlato di dispetti.

"Se il dispetto è la terza candidatura, quella di Michele Franchi, la segreteria regionale non ha fatto nessuna scelta, è una decisione nazionale e credo vada rispettata. Nessun dispetto, piuttosto errori, quelli sì".

Ad esempio?

"L’ultimo è alimentare una polemica di bassa lega sulle preferenze avute da Elly Schlein. Nessun boicottaggio, né penso abbia bisogno di legittimazioni, dopo avere portato il partito qui dal 16 al 25%".

E il capogruppo Mangialardi del quale Bomprezzi ha chiesto le dimissioni?

"Non credo sia più un tema attuale. Tra un po’ si eleggerà il vicepresidente del Consiglio regionale al posto di Biancani. Vediamo se si comprende che partito e gruppo devono lavorare insieme, in primis sui temi".

Quali?

"Le do soltanto un dato, la mobilità nella sanità, attiva e passiva. Nel saldo perdiamo 43 milioni di euro nel 2023, esattamente come nel 2019. Credo basti a dimostrare il totale fallimento della riforma di Acquaroli".

Alessandro Caporaletti