"Caro carburante, noi autotrasportatori siamo a terra"

Autotrasporto, monta la rabbia e il rincaro dei carburanti è la goccia che potrebbe far traboccare il vaso. "Quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto – dice Elvio Marzocchi presidente di Confartigianato Trasporti Marche– è un ciclone spaventoso. Il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate. C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare. Ora però la situazione è allarmante. Tanto che Confartigianato Trasporti ha deciso lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale. Iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi". "Il settore è fondamentale per l’economia - ribadisce Giampaolo Calcabrini vicepresidente di Confartigianato Trasporti Marche e membro del comitato di Presidenza di Confartigianato nazionale -: nel nostro Paese oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, e i nostri mezzi nelle fasi peggiori della pandemia hanno continuato a viaggiare garantendo l’approvvigionamento dei beni primari. Migliaia di operatori sono da un anno e mezzo alle prese con il rincaro dei carburanti, che negli ultimi mesi ha viaggiato ‘a mille’ e non accenna a placarsi . Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, infatti riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso, ma anche l’additivo per i veicoli più moderni e il gnl (gas naturale liquefatto). Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno, mentre il Gnl è triplicato passando da 0,90 al Kg a 2,32,7 al Kg, con maggiori costi che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende". Confartigianato ha chiesto al Governo un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per una soluzione dei problemi

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