Caterpillar, lettera del prefetto al Ministero

Pellos, in occasione del presidio di lavoratori e sindacati, ha ribadito il suo impegno. "Ma vanno sospesi subito i licenziamenti"

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"Più che la convocazione al Ministero attendiamo con ansia la sospensione della tagliola dei licenziamenti perché il 24 febbraio è molto vicino". Così i lavoratori Caterpillar ieri mattina in presidio (erano un centinaio) sotto la Prefettura mentre i delegati e rappresentanti sindacali incontravano il prefetto Darco Pellos che ha comunicato loro di aver inviato una lettera al ministero dello sviluppo economico e al governo. I sindacati si dicono "soddisfatti per l’incontro" e per l’interessamento e l’attenzione mostrati dal prefetto di Ancona che ha annunciato a Rsu e rappresentanze sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, ricevute a Palazzo del Governo, nel corso di un confronto durato circa 45 minuti, che già nel primo pomeriggio di ieri avrebbe inviato una lettera al ministero dello sviluppo economico e al governo. "E’ stato un incontro molto positivo - spiega Luigi Imperiale (Fim Cisl) -. Il prefetto era molto preparato sulla questione e ha ascoltato a lungo tutte le parti sindacali ci ha illustrato come tra gli ostacoli principali ci sarebbe quello che il sito di Jesi fa parte di un gruppo più grande con oltre mille dipendenti solo in Italia, ma ha una sua giurisdizione locale, fa capo ad una società indipendente dall’interno gruppo. Così come per ogni sito produttivo. Un’autonomia che però è solo sulla carta non effettiva. Il Cda infatti fa capo al gruppo ed è questo che ha deciso per la cessazione delle attività nello stabilimento jesino. Abbiamo ribadito che la gestione della vertenza non può essere burocratizzata per trincerarsi dietro il pretesto del numero di dipendenti inferiori ai 250 (limite che sposterebbe la vertenza sul tavolo regionale invece che su quello nazionale)". Intanto il numero dei 256 dipendenti tra una settimana esatta scenderà a 221 per la scadenza di 35 contratti a termine. Ieri pomeriggio lavoratori interinali e contratti a termine si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della multinazionale con le sigle di riferimento Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp. Restano 21 interinali che hanno un contratto a tempo indeterminato con l’agenzia di somministrazione del lavoro e un mandato commerciale sempre a tempo indeterminato con la multinazionale. Operai che secondo i sindacati andrebbero ricompresi nel conteggio dei dipendenti fissi aiutando questo nel raggiungimento del tetto per arrivare al Mise. "Lo abbiamo ribadito in tutte le sedi – rimarca Diego Capomagi (Rsu Fiom Cgil) – per noi la vertenza non riguarda solo i 189 a tempo indeterminato indicati nella procedura di mobilità ma tutti i circa 270 lavoratori dello stabilimento. Vanno difesi tutti".

Sara Ferreri