REDAZIONE ANCONA

Centinaia di ragazzi per l’addio a Diego

Alla Cesanella i funerali del diciottenne Mencaroni tra lacrime e ricordi. Cori intonati dagli ultras della Vigor accorsi in massa per l’amico

Centinaia di ragazzi per l’addio a Diego

Applausi, fumogeni e cori da stadio per l’ultimo saluto a Diego Mencaroni, il 18enne deceduto a seguito di un incidente stradale avvenuto sabato notte, a pochi metri da casa. Un destino crudele quello che si è accanito contro un ragazzo pieno di vita come lui. "Sarai sempre con noi, sarai sempre con noi, non ti lasceremo mai", il coro della Curva Nord della Vigor Senigallia, ha accompagnato l’uscita della bara bianca, un coro che si è ripetuto come se nessuno volesse lasciarlo andare. Fumogeni rossoblù e striscioni hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Diego, ma il suo cuore vivrà per sempre nel corpo di qualcun altro. Lunedì i suoi genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi. Gli amici non lo hanno lasciato solo nemmeno un momento, lo hanno accompagnato nell’obitorio dell’ospedale, in attesa della partenza per la chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Cesanella, dove ieri alle 9,30 sono stati celebrati i funerali. Troppo piccola la chiesa per contenere i tanti giovani che conoscevano Diego, tutti colpiti da una tragedia che ha segnato per sempre la vita dei familiari, ma anche delle tante persone che lo conoscevano. L’intera comunità di Cesanella è rimasta attonita e ieri, in tanti, con le lacrime agli occhi hanno preso parte al funerale officiato da Don Mario, il parroco con cui Diego ha conseguito tutti i sacramenti e che tante volte lo ha accolto, insieme ai suoi amici, nell’oratorio del quartieri e per loro ha tifato durante le partite di calcio nel campetto della chiesa.

Ma c’era anche Don Matteo e Don Thomas, tutti a pregare per Diego: "In tragedie come questa è difficile trovare parole di conforto, ma la sua anima vivrà per sempre tra le braccia del Signore che lo ha accolto" le parole di Don Mario durante l’omelia. Difficile trattenere le lacrime quando a prendere la parola è stata la sorella Denise, lo zio che hanno ripercorso momenti felici insieme a lui e hanno descritto la splendida persona e la gioia di vivere di un ragazzo di 18 anni, deceduto improvvisamente, senza nemmeno la possibilità di salutarlo un’ultima volta. La bara bianca coperta da un fascio di rose è uscita dalla chiesa tra gli applausi delle tante persone commosse dall’abbraccio che l’intera città ha voluto dare a mamma Monia, papà Pasqualino, il fratello Thomas, la sorella Denise, gli zii, i cugini, ma anche i tanti amici che non riescono ancora a credere che ‘Il Menca’ non sia più tra loro.