Centro "isolato", il commercio paga pegno

Numerose le attività che sono state costrette a chiudere mentre aumenta l’offerta legata alla ristorazione: "La crisi è profonda"

Centro "isolato", il commercio paga pegno

Centro "isolato", il commercio paga pegno

In centro storico i negozi lasciano spazio alle attività di ristorazione. Un trend che va avanti ormai da anni ma negli ultimi mesi è sempre più accentuata. A soffrire di più negli ultimi mesi sono i negozi che si trovano lato monte del corso 2 Giugno, difficilmente raggiungibile a causa della chiusura del ponte Garibaldi. "L’isolamento" ha affondato definitivamente alcuni esercizi che dopo l’alluvione hanno abbassato le serrande per sempre. "Le attività del centro storico stanno vivendo un periodo di profonda crisi – fa sapere Confartigianato – la pandemia prima, l’alluvione, la crisi energetica, la crisi inflattiva legata alla guerra hanno indebolito pesantemente il tessuto economico. Alle porte c’è una stagione estiva e dobbiamo arrivare pronti e preparati, servono progetti e iniziative di livello per rilanciare l’immagine della città". A circondare piazza del Duca sono ormai esclusivamente locali, mentre piazza Simoncelli ha perso completamente il suo appeal, rimanendo praticamente un parcheggio dove a fare da perimetro sono ormai esclusivamente attività storiche. Una piazza per cui in passato era stata prevista una riprogettazione, accantonata dalla nuova Giunta.

"C’è stato un ricambio di attività – spiega Carlo Schiaroli, presidente Cna – ma l’alluvione e la situazione generale dell’ultimo anno e mezzo ha fatto si che ci fosse una certa ‘selezione’. C’è una parte del centro che soffre molto, anche a causa della chiusura del ponte Garibaldi, ma siamo fiduciosi che con l’estate possano lavorare ancora di più tutte le attività".

Estate alle porte e già da questo week-end si attendono i primi turisti, in programma il 2 giugno c’è il mercato sul lungomare Mameli, mentre il centro storico è pronto a regalare serate indimenticabili già dall’aperitivo, grazie ai numerosi locali, molti dei quali pluripremiati dove però, per godere dell’enogastronomia di lusso, bisognerà rinunciare, anche se solo in parti allo shopping.

"La mancanza di negozi potrebbe essere un problema ‘figlio’ del centro, ma anche del mercato in generale – conclude Schiaroli – basti pensare ad esempio ai grandi negozi di abbigliamento nati negli ultimi anni in periferia". Il tessuto commerciale della città è da sempre fatto di botteghe di qualità e di poche catene, anche se, negli ultimi anni, proprio lungo il corso 2 Giugno qualcosa è cambiato con l’apertura di alcuni franchising".