"I sognatori, loro, non imparano mai". È un pensiero carico di speranza quello di un cliente del locale, Oscar Wilde, dove lavorava Andreea Rabciuc, la ragazza jesina scomparsa da sette mesi e mezzo. "Era il 12 marzo -aggiunge il cliente -. Poco più di un mese prima, Andreea aveva postato sul suo profilo una canzone che aveva conosciuto da un mio post: Daydreaming, dei Radiohead. Era il 5 febbraio. Commentai con il verso iniziale, Dreamers they never learn... Il 12 marzo Andreea è scomparsa come la nebbia di mattina in una giornata destinata a diventare calda: senza traccia e senza rumore. Chi l’ha visto? ha usato proprio Daydreaming come sottofondo ai servizi dedicati ad Andreea. Alle prime note, il mio cuore si è chiuso a riccio, ammantandosi di un dolore che sapeva di ricordo e che non osava concedersi troppe speranze. Eppure, anche allora lo sapevo e mi viene da saperlo pure adesso: che i sognatori, loro, non imparano mai. Non si danno mai per vinti, sanno sempre immaginare la possibilità di un lieto fine. Così me la immagino tornare al pub, una sera. Entrare, come se niente fosse e ordinare una birra, o spillarsela da sola, visto quante ne ha preparate mentre al pub ci lavorava. O anche fare tutto questo in un luogo lontano, dove vuole stare ed è contenta di stare. E chissà, un giorno ci rincontreremo tutti proprio al pub, magari grazie alle persone, investigatori, polizia, che non hanno mai smesso di cercarla".
CronacaCliente del pub ricorda Andreea