Corinaldo, l’abbraccio del Papa ai familiari

Il Pontefice ha incontrato i parenti delle vittime della strage: "Tragedie che non dobbiamo dimenticare, giusto il desiderio di giustizia"

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di Giulia Mancinelli

"Per la morte di un figlio non c’è un aggettivo, è un grande dolore". Lo ha detto Papa Francesco che ieri mattina i Vaticano, prima dell’udienza nell’aula Paolo VI, ha incontrato i familiari dei cinque ragazzi e della mamma morti nella strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Una abbraccio simbolico che il Pontefice ha voluto dare ai familiari di Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Emma Fabini, Daniele Pongetti, Mattia Orlandi e di mamma Eleonora Girolimini, morti travolti dal crollo di una balaustra nella discoteca in quella maledetta notte del 7 dicembre 2018. "Quando perdiamo il papà o la mamma siamo orfani, c’e un aggettivo, orfano. Quando nel matrimonio si perde il coniuge si rimane vedovo o vedova, c’è un aggettivo anche per quello. Ma quando si perde un figlio non c’è aggettivo, la perdita di un figlio è impossibile da aggettivare e voi avete un dolore immenso".

Il Papa ha anche ammonito a non dimenticare. "Nel mondo si susseguono troppe tragedie umane e il rischio è quello di dimenticare -ha aggiunto il Santo Padre- Ricordo che allora, quando accadde la tragedia, ne fui scosso. Ma col passare del tempo, e purtroppo col susseguirsi di tante, troppe tragedie umane, si rischia di dimenticare. Questo incontro aiuta me e la Chiesa a non dimenticare, a tenere nel cuore, e soprattutto ad affidare i vostri cari al cuore di Dio Padre". Parole forti ma anche di grande forza e coraggio, lo stesso che Papa Francesco ha cercato di infondere nei cuori dei familiari delle vittime di Corinaldo. "Mi unisco con tutto il cuore alla vostra sofferenza e al vostro legittimo desiderio di giustizia – ha aggiunto – desidero anche offrirvi una parola di fede, di consolazione e di speranza. Corinaldo, il luogo della tragedia, si trova in un territorio sul quale veglia la Madonna di Loreto: il suo Santuario non è molto distante. E allora voglio, vogliamo, pensare che lei, come Madre, non abbia mai staccato il suo sguardo da loro, specialmente in quel momento di confusione drammatica; che li abbia accompagnati con la sua tenerezza".

Parole che hanno scosso profondamente i familiari che porteranno per sempre nel cuore un grande dolore e che non sono riusciti a trattenere le lacrime. "Ogni morte tragica porta con sé un dolore grande. Ma quando rapisce cinque adolescenti e una giovane mamma, è immenso, insopportabile senza l’aiuto di Dio", ha ancora detto papa Francesco che ha voluto concludere l’udienza con una preghiera prima di impartire la benedizione sui presenti. "Ora vorrei recitare insieme con voi l’Ave Maria – ha concluso papa Bergoglio – una Ave Maria per Asia, Benedetta, Daniele, Emma, Mattia ed Eleonora".