Covid, frati positivi e un morto nel cantiere

Contagiati tutti gli undici benedettini del monastero mentre ha perso la vita un operaio di 64 anni impegnato sulla Quadrilatero

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Il Covid entra in monastero e contagia tutti gli undici frati benedettini silvestrini che vivono all’interno della struttura sulla sommità di Montefano a sette chilometti dall’abitato di Fabriano. Per il momento i frati alle prese con il virus sono in maggioranza asintomatici, mentre altri manifestano malesseri abbastanza lievi e dunque la situazione viene considerata sotto controllo all’interno del convento in cui sono scattate tutte le procedure di sicurezza tra i religiosi attraverso il monitoraggio costante effettuato dall’Asur. "Ho un po’ di raffreddore e qualche altro piccolo sintomo, ma tutto sommato sto bene", riferisce il priore Don Vincenzo Bracci. Anche gli altri monaci sono in buone condizioni e per nessuno è al momento necessario il ricovero ospedaliero. Pochi giorni prima di Pasqua era emersa la positività al tampone di due monaci, poi è stata la volta degli esami sugli altri nove e sabato è arrivata la comunicazione del contagio collettivo. Tra l’altro cinque dei frati, pochi giorni fa, avevano effettuato la prima dose di vaccino, e forse proprio la profilassi potrebbe essere stata importante per contenere gli effetti del virus su di loro. Ovviamente le preoccupazioni maggiori si concentrano sui religiosi più anziani over 80, e proprio per questo motivo ogni giorno si effettuano monitoraggi sulle loro condizioni di salute attraverso il primario del reparto di medicina del Profili e responsabile della mini area Covid dello stesso ospedale cittadino, Maicol Onesta, come pure da parte del servizio di prevenzione Asur sotto il coordinamento della dottoressa Selena Saracino. "C’è davvero tanta vicinanza e solidarietà nei nostri confronti", sottolinea Don Vincenzo in merito all’aiuto costante degli operatori del confinante centro di riabilitazione fisica Cuore Salus e al sostegno degli abitanti della vicina località di Collepaganello.

Il Covid non ha lasciato scampo ad un 64enne operaio calabrese in servizio sui cantieri della Quadrilatero come dipendente dell’impresa romana Astaldi. L’uomo, spirato all’ospedale di Senigallia, é la prima vittima del virus dopo l’esplosione del focolaio all’interno dei cantieri stradali del territorio (raddoppio della Statale 76 e realizzazione della Pedemontana) dove sui 400 lavoratori complessivi, attualmente quasi una settantina sono fuori servizio tra positivi e quarantenati. Sindacati e colleghi di lavoro stanno organizzando una raccolta fondi in favore della famiglia.

Alessandro Di Marco