Covid Ancona, a Torrette quattro ricoveri gravi: tutti no vax

In un solo giorno all’ospedale regionale una serie di ricoveri nelle terapie intensive con pazienti tra i 40 e 60 anni: i posti sono al limite

I posti di terapia intensiva sono quasi pieni e il rischio è di dover attivare nuove posta

I posti di terapia intensiva sono quasi pieni e il rischio è di dover attivare nuove posta

Ancona, 28 dicembre 2021 - Hanno tra i 40 e i 60 anni, non sono vaccinati e tra loro ci sono ‘No vax’ dichiarati, contrari anche all’intubazione. Inizia a farsi pesante la situazione nelle aree Covid dell’ospedale di Torrette dove tra la tarda serata di ieri e la prima mattina ben quattro pazienti sono stati trasferiti nelle aree di terapia intensiva e di sub-intensiva del regionale di Ancona. Nessuno di loro si era vaccinato, neppure con la prima dose. C’è forte preoccupazione, in particolare, per le condizioni di un quarantenne residente nell’anconetano che dopo essere risultato positivo al Covid-19 ha contratto una bruttissima polmonite interstiziale bilaterale da Sars-Cov2.

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"Gli esami diagnostici hanno evidenziato grossi problemi respiratori e polmonari proprio a causa del virus che si è impossessato proprio dell’uso dei polmoni – spiega un medico rianimatore di Torrette –. Degli ultimi che abbiamo trattato nessuno era vaccinato e alcuni di loro hanno chiesto di non essere intubati, mostrando la loro totale contrarietà al vaccino. Il problema è che in assenza di patologie pregresse importanti queste persone rischiano comunque la vita".

Torna ad alzarsi in maniera notevole la percentuale dei non vaccinati tra i ricoverati al regionale di Torrette, ora ben sopra quota 80%. Ad oggi non risultano pazienti ricoverati con la terza dose di vaccino somministrata, altra conferma, se ce ne fosse bisogno, sull’efficacia del siero anti-Covid, soprattutto se inoculato entro i 5-6 mesi dalla dose precedente. Intanto in pronto soccorso le presenze in area Covid sono costanti e ciò rappresenta un pericoloso serbatoio di pazienti papabili per il trasferimento nei reparti di varia intensità.

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"Da fine novembre a questa parte è una crescita costante e preoccupante – spiega la responsabile del ps, Susanna Contucci –. Il giorno di Natale ne sono arrivati 6, a Santo Stefano 7, alla vigilia altri 6 e oltre a questo cala anche l’età media dei contagiati rispetto alle ondate precedenti. Nell’ultimo mese 4 su 5 arrivi di pazienti positivi erano non vaccinati".  

Intanto sono "una cinquantina i casi accertati di variante Omicron nelle Marche". Lo conferma il virologo Stefano Menzo direttore del Laboratorio di Virologia di Torrette che rimarca come "nell’Anconetano la variante Omicron ha superato il 25% dei contagi positivi rilevati". Nonostante i campioni positivi alla Omicron siano in crescita "la nuova variante è ancora minoritaria nelle Marche rispetto alla Delta". In ogni caso il virologo non esclude che nell’incremento delle infezioni degli ultimi giorni "possa esserci un contributo sempre più consistente di Omicron. Ci aspettiamo una ulteriore crescita dei casi che si attenuerà solo quando riusciremo a vaccinare chi è ancora restio e i bambini tra i 5 e gli 11 anni, i cui genitori sono ancora titubanti" .

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Tornando al fronte ospedaliero la situazione di Torrette parla chiaro: ieri i 40 posti in malattie infettive erano pressoché saturi e aumentano quelli nei livelli di gravità maggiore. Nella terapia intensiva gestita dalla clinica di rianimazione sono 9 i ricoverati, ma ce ne sono altri 6 nel nuovo reparto inaugurato ufficialmente giovedì scorso. "Siamo partiti con due pazienti e in pochi giorni abbiamo aumentato la presenza – aggiunge la primaria della divisione, la dottoressa Elisabetta Cerutti –. Confermo i recentissimi arrivi di pazienti relativamente giovani, di età compresa tra 50 e 60 anni, senza patologie associate e non vaccinati".  

p. cu.