Due gioielli della Pinacoteca a Roma "Esposti alle Scuderie del Quirinale"

I capolavori di Guercino e di Olivuccio di Ciccarello in una mostra dedicata alle opere salvate dalla guerra. L’assessore Marasca: "Grande visibilità per Ancona, siamo entrati nei grandi circuiti nazionali per l’arte"

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di Raimondo Montesi

Due ‘pezzi forti’ della Pinacoteca Civica ‘Francesco Podesti’ di Ancona tra qualche giorno cominceranno ad essere ammirati da migliaia di persone. Accadrà in una delle location espositive più importanti d’Italia, le Scuderie del Quirinale a Roma, sede della mostra ‘Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra’. Si tratta di ‘Santa Palazia’ di Guercino e della ‘Dormitio Virginis’ di Olivuccio di Ciccarello, che hanno già raggiunto la Capitale, dove venerdì sarà inaugurata la mostra a cura di Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, e Raffaella Morselli, docente di Storia dell’arte moderna. E’ una preziosa occasione per conoscere le vicende e i protagonisti delle operazioni di salvataggio di tanti capolavori effettuate durante la Seconda guerra mondiale. Ed è una preziosa occasione per Ancona di far conoscere la propria Pinacoteca ad un’enorme platea (l’esposizione chiuderà il 10 aprile). "E’ una mostra straordinaria – commenta l’assessore alla cultura Paolo Marasca – che riserva grande attenzione al patrimonio artistico marchigiano, e anconetano. E’ quindi un bellissimo momento di visibilità per Ancona. Noi diamo alla mostra due pezzi da novanta della Pinacoteca, che saranno visti da tantissimo pubblico".

Non sono previsti ‘scambi’. Ad Ancona non arriveranno opere per eventuali esposizioni ("non è il tipo di mostra adatto"), ma qualcosa arriverà, e ci resterà. "Abbiamo chiesto il climabox con cui il dipinto di Olivuccio di Ciccarello è stato trasportato a Roma – spiega Marasca – Rimarrà a noi, in Pinacoteca". E’ uno speciale contenitore realizzato per il trasporto e la conservazione di dipinti, protetti dal ‘microclima’ che si forma al suo interno.

Lo ‘spot’ per la città è importante. Anni fa la ‘nostra’ Pala Gozzi di Tiziano fu ammirata a Milano (Palazzo Marino) da quasi 100mila visitatori. Le due situazioni sono diverse (il Tiziano era esposto in splendida solitudine), ma quel che più conta per Marasca è che "Ancona ormai fa parte di un circuito nazionale che la considera città attrattiva, capace di ospitare grandi mostre. Sono aumentate la sua reputazione e la sua visibilità. Prima dovevamo investire noi. Ora sono le mostre che vogliono venire. Così i costi diminuiscono. Senza dimenticare che abbiamo un sistema di offerta culturale superiore a quello di altre città. Siamo partiti dalla Mole, a cui si è aggiunta la Pinacoteca. Poi c’è il meraviglioso Museo Archeologico, non gestito da noi".