
Emanuele Trevi
La nuova edizione di ‘Popsophia’ di Ancona, in programma dall’8 al 11 maggio, lancia il suo primo nome. E’ quello di Emanuele Trevi, scrittore e critico letterario, già vincitore del Premio Strega, il quale incarna perfettamente la capacità prodigiosa della letteratura di valicare il confine tra visibile e invisibile, tra realtà e immaginazione, tra presenza e assenza, tutti elementi chiave del ‘pensiero magico’ scelto come tema del festival (il titolo è ‘Abracadabra’).
La scelta di Trevi non è casuale. Il suo universo narrativo è profondamente attraversato da una fascinazione per il magico. Ne sono esempi ‘Invasioni controllate’ e ‘La casa del mago’, due libri in cui si richiama la presenza del padre scomparso, Mario Trevi, psicanalista e pioniere degli studi junghiani in Italia; per il figlio ‘un mago’, uno sciamano moderno, curatore di anime, la cui presenza permane, dopo la morte, nella casa che ha abitato e nelle cose che ha accumulato, con un’aura inquieta e capace di produrre reazioni, fuori e dentro l’inconscio.
L’8 maggio (ore 18) al Ridotto delle Muse Trevi converserà con la direttrice artistica Lucrezia Ercoli sul rapporto tra magia, letteratura, psicanalisi e vita. Ingresso gratuito (prenotazioni sul sito popsophia.com da lunedì 28 aprile). "Abbiamo scelto di aprire con Trevi perché ha dimostrato la capacità magica della letteratura di trattenere con le parole chi se ne è andato, tratteggiando un ritratto intimo ma universale di un moderno guaritore di anime che si è fatto carico delle ferite degli altri – spiega Ercoli -. Ma questo non è l’unico motivo: Trevi ha un importante legame sentimentale con Ancona, dove il padre è nato e cresciuto. Nel libro ‘Invasioni controllate’ padre e figlio parlano a lungo della città durante e dopo la guerra, del suo fermento culturale e delle duplicità che la rendono unica. Noi ripercorreremo questo viaggio magico nel tempo e nello spazio".
Per l’assessore alla cultura Marta Paraventi aprire Popsophia con Trevi è "una scelta che connota in modo originale il festival di uno sguardo alto e consapevole su Ancona. Lo voglio ricordare anche per essere stato legato a Francesco Scarabicchi, che ha omaggiato con uno scritto per ‘Una città di scoglio. Breve viaggio ad Ancona’, un tour dell’anima del compianto poeta e scrittore nella cultura e nella storia di Ancona".