Falconara, tentò il suicidio a 15 anni perchè vittima di bullismo

Il patrigno del ragazzino assolto perché il fucile, di sua proprietà era stato regolamente chiuso nell’apposito armadietto

L’avvocato Fabrizio Belfiore

L’avvocato Fabrizio Belfiore

Falconara (Ancona), 13 aprile 2018 - Il 25 maggio del 2015 era salito all’ultimo piano della casa del suo patrigno, dove viveva da qualche anno. Aveva aperto un armadietto scardinando l’anta con un cacciavite e aveva preso un fucile ad aria compressa con cui si era sparato alla tempia. “In quel periodo era molto depresso, aveva smesso di andare a scuola perché diceva che i suoi amici lo prendevano in giro. Si sentiva vittima di bullismo e soffriva anche per la separazione dei genitori”.

È quanto ha raccontato questa mattina il patrigno del ragazzino, che all’epoca aveva 15 anni. L’uomo, un 59enne di Falconara, difeso dall’avvocato Fabrizio Belfiore, ha ricostruito quel periodo davanti al giudice Pietro Renna perché è finito a processo per omessa custodia dell’arma. Proprio stamattina il giudice lo ha assolto perché il fucile, che era di sua proprietà, era stato regolarmente chiuso nell’apposito armadietto. Un lieto fine per il 59enne ma anche per lo stesso ragazzino: all’epoca a causa delle ferite alla tempia era finito in coma e si temeva Che non potesse più riprendersi completamente, ma oggi è tornato alla vita normale: non ha riportato conseguenze dopo quel tragico giorno.