Fileni, chiude i battenti il maxi allevamento di polli a Monte Roberto

Grosse conseguenze anche sul mercato: lo stabilimento produce il 5 per cento di carni bianche

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Il gruppo Fileni chiude il nuovo maxi allevamento di Monte Roberto, operativo dall’anno scorso, in attesa del pronunciamento dei giudici e dell’adeguamento del prg. Dal gruppo non escludono ripercussioni negative sui dipendenti, specie quei dieci che lavoravano nell’allevamento di Monte Roberto ma non solo. Ad oggi è questo l’esito della battaglia portata avanti dal comitato per la Vallesina che lamenta forti odori ed impatto sulla salute di chi abita nella zona. "Nonostante il pieno e comprovato rispetto delle regole e delle normative – spiegano dal gruppo – siamo stati costretti alla chiusura temporanea (a fine ciclo produttivo, ndr) dell’allevamento di Monte Roberto a causa di una vicenda burocratica di interpretazione della disciplina urbanistica vigente per il territorio oggetto dell’insediamento. La conseguenza è un forte impatto sull’operatività di tutta la filiera in attesa della nuova sentenza del Consiglio di Stato (la proprietà ha impugnato lo stop all’attività arrivato dalla Regione, ndr). Tale allevamento, operante dal 2021 con tutte le autorizzazioni previste e con un investimento di oltre 15 milioni di euro, ha una capacità produttiva pari al 5% della produzione delle carni bianche fresche del gruppo Fileni. La sua chiusura genera, dunque, un impatto negativo sull’attività della filiera e sui livelli occupazionali, sia del gruppo sia delle aziende dell’indotto, con perdite significative in un momento di crescente preoccupazione per l’attuale situazione di incertezza economica. A ciò si aggiungono le ripercussioni sul mercato, con l’azienda che rischia di non riuscire, da gennaio, a rispondere alle richieste del retail, venendo di conseguenza meno la disponibilità per i consumatori di prodotti altamente controllati e certificati secondo i rigorosi standard di qualità, di sostenibilità ed etici della filiera Fileni. A portare alla chiusura del sito – spiegano ancora - le vicende burocratiche derivanti dalla discordanza tra Piano Territoriale di Coordinamento provinciale e Piano Regolatore Generale comunale evidenziata dal Consiglio di Stato a giugno scorso, il cui procedimento di armonizzazione da parte degli enti competenti è in corso ma in ritardo rispetto ai tempi previsti". Il gruppo fa sapere di esserci "messo da subito a disposizione nell’ottica di massima collaborazione che da sempre ha contraddistinto l’operato della famiglia Fileni" pur "con grande amarezza e dispiacere". Sara Ferreri