Fotovoltaico, il comitato: "Ricorriamo al Tar"

Il Monte Strega non ci sta, annuncia battaglia legale e attacca la Provincia: "Non vogliamo che il nostro paesaggio venga distrutto"

Fotovoltaico, il comitato: "Ricorriamo al Tar"

Fotovoltaico, il comitato: "Ricorriamo al Tar"

Nuovi campi fotovoltaici a Sassoferrato, dopo la novità del via libera della Conferenza dei Servizi confermata al Carlino dal presidente della Provincia Daniele Carnevali, il comitato valuta il ricorso al Tar per bloccare gli insediamenti. "Non ci pare serio ed accettabile – replica il comitato Monte Strega al presidente Carnevali – scaricare sullo Stato una decisione presa in ambito locale e che ha visto purtroppo il Comune di Sassoferrato in prima fila. Perché non motivare in modo più credibile la scelta fatta? Carnevali non può peraltro non sapere che ci sono sindaci, Comuni, associazione, comitati di cittadini che, pur sostenendo in toto le leggi nazionali e la necessità di implementare le fonti di energia rinnovabile, si oppongono alla distruzione dei nostri paesaggi, come si sta facendo nell’area di Monterosso Stazione. Ricordiamo al presidente Carnevali che non si è voluto tenere in alcuna considerazione i molti argomenti portati sul tavolo della discussione alla Conferenza dei Servizi, anche attraverso relazioni e proposte del Comitato Monte Strega, come il rischio idrogeologico, trattandosi di un un’area che ha vissuto la distruttiva alluvione del settembre 2022 ed essendo gli impianti a pochissima distanza dai torrenti esondati. Come la mancanza della fascia di rispetto che la legge prevede a tutela dei beni storici (in questo caso, la Chiesa di S. Ugo, Patrono di Sassoferrato), la rilevante valenza paesaggistica dell’area, definita tale dal Ppar della Regione Marche. Ricordiamo al presidente della Provincia – aggiungono – che l’ente che presiede ha votato all’unanimità, qualche mese fa, una mozione di contrarietà agli impianti che ora vengono autorizzati, e così hanno fatto pure la Regione e il Comune di Sassoferrato".

"Dunque la conferenza dei Servizi ha preso una decisione in contrapposizione con le volontà espresse unanimemente dalle istituzioni locali al loro livello più alto, quello dei consigli, organi rappresentativi delle comunità. Ci sembra una cosa molto grave. In ogni caso ci confronteremo con il nostro legale Raffaela Mazzi che ci ha seguito e insieme decideremo il da farsi. Sullo sfondo il ricorso al Tar e la segnalazione alla Procura. In commissione comunque – concludono – è stato approvato un testo per la legge regionale bipartisan sulle aree idonee, dove ci sono possibilità di salvare questa zona, perché tra i motivi di non idoneità ci sono il rischio idrogeologico e il danno paesaggistico evidente, due argomenti che abbiamo sempre sostenuto per difenderci dallo scempio".

Sara Ferreri