
Il quadro di Goya
Cervia (Ravenna), 20 giugno 2015 - La figlia della 'Contessa del Bidente', pseudonimo di Anna Maria Beltramini, rivendica la proprietà del 'Goya' (foto) confiscato in Lussemburgo dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio di Ancona. La madre, cervese morta nel 2008 a 64 anni, insieme al compagno riuscì a farsi restituire l'opera. Si tratta di un olio del 1789 attribuito da più esperti a Goya, senza valore ma venduto per 1 milione di euro e potrebbe valerne almeno 15.
Sarebbe solo suo perché a inizio anni Novanta il Tribunale di Sciacca (Agrigento) ne dispose il dissequestro sulla base di un atto notarile che attribuiva la proprietà alla defunta madre. E perché finora la sua famiglia non ha ricevuto un centesimo per l'eventuale cessione. "La Contessa - ha spiegato l'avvocato Benini - venne da me e mi disse che la Procura di Sciacca aveva sequestrato il quadro che lei aveva affidato a un cardinale romano per l'attestazione di autenticità. Andai in aereo con l'atto di proprietà e me lo restituirono in breve. Ricordo che i due arrivarono su una Renault 19 e che poi vi sistemarono il Goya all'interno dopo avere steso il pianale. Quel quadro ce lo hanno avuto appeso in casa a Cervia sopra al bagno".
Ma la figlia della 'Contessa del Bidente' non è l'unica a rinvendicare la proprietà dell'opera. Si è fatto avanti anche Tommaso Fioretti, amministratore delegato di una società di San Marino e amico di famiglia della 'Contessa' e del compagno, i quali lo avevano, a suo dire, acquistato una decina di anni prima in Svizzera da un banchiere dopo che l'opera aveva viaggiato per Spagna, Stati Uniti e Argentina. Ma per l'avvocato Benini, "l'unica legittimata ad averne il possesso è la figlia della Contessa". Tanto che a breve il legale ravennate potrebbe recarsi ad Ancona per riavere il dipinto.