Gozzini, acqua sul fuoco "Ematologia, sbagliato quel grido d’allarme" Ma il taglio è confermato

Il direttore generale dell’ospedale: "Si passerà da 12 a 8 posti letto, ma si sta lavorando alle carenze. Olivieri poteva chiamarmi". L’assessore regionale Saltamartini: "Limitati dal tetto di spesa".

Gozzini, acqua sul fuoco  "Ematologia, sbagliato  quel grido d’allarme"  Ma il taglio è confermato

Gozzini, acqua sul fuoco "Ematologia, sbagliato quel grido d’allarme" Ma il taglio è confermato

di Pierfrancesco Curzi

Da una parte il personale ridotto all’osso che protesta, dall’altra i bisogni e le preoccupazioni dei pazienti e in mezzo l’azienda ospedaliera di Torrette e il suo vertice, Armando Gozzini. Dalla vicenda di ematologia alle stabilizzazioni mancate.

Direttore Gozzini, si aspettava una protesta così ‘rumorosa’ da parte degli operatori di ematologia?

"No, infatti secondo me è stato un grido d’allarme urlato nella forma sbagliata".

Il problema però è serio, questo lo riconosce?

"Certo, non mi nascondo, ma Olivieri (il primario, ndr.) poteva chiamarmi o venire da me per un confronto. Affiggere un volantino in ospedale non è stata una buona idea e ha finito per colpire chi lì dentro lavora. È stato fatto tanto rumore per nulla".

La situazione lì è molto difficile, cosa fare?

"A volte succede che in periodi e contingenze particolari si verifichino dei disagi. Del resto in ematologia sono a corto di alcuni medici e di almeno cinque infermieri per maternità, malattie e ferie. Della faccenda si è occupata la direzione sanitaria, ma il taglio dei posti letto e dell’attività era una conseguenza normale".

Di fatto la nota diffusa l’altra sera dal professor Olivieri non cambia la sostanza delle cose mi pare. Il taglio dei posti letto è confermato?

"In maniera temporanea sì. Nel breve periodo da 12 posti si passa a 8, ma stiamo lavorando per supplire a queste carenze".

Come ad esempio?

"Chiedendo aiuto e supporto ad associazioni vicine all’ematologia, penso all’Ail (l’Associazione italiana contro leucemia e linfomi, ndr.). Per il resto contiamo nella rete sinergica delle ematologie del territorio".

Direttore Gozzini, c’è poi l’annosa questione del personale precario da stabilizzare: nessuna speranza di soluzione?

"Per mettere definitivamente le cose a posto sotto questo profilo serve una radicale riorganizzazione degli assetti ospedalieri e per fare tutto ciò abbiamo bisogno di almeno un anno e mezzo di tempo. Al momento si va avanti così".

Intanto una parte dei contratti a tempo in scadenza al 30 giugno li avete prorogati al 30 ottobre, perché solo una parte?

"Ci sono alcune piante organiche in sofferenza e riguardano il settore dell’emergenza. Si prevede una stagione estiva con l’afflusso nelle Marche di circa due milioni di turisti, la domanda di salute dunque crescerà. Torrette è un hub a livello regionale e dobbiamo essere pronti".

Il problema del personale è il suo maggior cruccio?

"Senza dubbio. Ogni giorno, a turno, incontro tutti i primari e la loro richiestalamentela costante è il nodo del personale sanitario. È un ritornello purtroppo a cui spesso non so dare risposte. L’altro grande problema è l’obsolescenza tecnologica di alcuni macchinari in dotazione nel nostro ospedale, unico Dea di II livello delle Marche".

Per il primario di pronto soccorso a che punto siamo?

"Molto avanzato, mancano gli ultimi dettagli per la commissione giudicante, questione di giorni e i candidati verranno ascoltati e poi si passerà alla nomina".