I giudici: 112 famiglie da risarcire

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"Salvo conguaglio", il Comune perde ancora la causa che riguarda circa 112 famiglie. Il Comune contava di introitare un milione e 675mila euro dal Salvo conguaglio delle aree espropriate (nel 1983) dell’area ex Piccitù (zona di via Fausto Coppi). Il tribunale di Ancona in primo grado, nel marzo del 2016 ha respinto l’ingiunzione di pagamento a cui hanno resistito 112 proprietari, assistiti dai legali Cesare Serrini e Paolo Mocchegiani e ora la Corte d’Appello, a cui si è rivolto il Comune, ha confermato il primo grado. La sentenza è arrivata l’8 ottobre ma la vicenda si trascina ormai da un ventennio. Resta la possibilità del ricorso in Cassazione ma a questo punto la strada appare segnata: quattro anni fa con la prima sentenza sfavorevole al Comune il sindaco Bacci aveva parlato di rischio dissesto per le casse comunali. Inizialmente la vicenda riguardava 400 famiglie ma poi 288 hanno deciso di transare tra i 7 e gli 8mila euro in luogo dei 15mila chiesti dal Comune nel Duemila quando era sindaco Fabiano Belcecchi. "La sentenza della Corte – rimarcano Serrini (foto) e Mocchegiani – conferma la tesi da noi sostenuta. Sarebbe opportuno che il Comune ne prendesse atto, evitando di gravare i cittadini di un ulteriore contenzioso". Si tratta di una vicenda molto articolata: il salvo conguaglio per espropri ceduti poi alle cooperative per la costruzione dei palazzi ad un prezzo calcolato sulla base di quanto il Comune avrebbe corrisposto agli espropriati.