"I soldi per sistemare il Misa? Mai arrivati"

Alluvione 2014, Maurizio Mangialardi era sindaco di Senigallia: "Italia Sicura cancellata. Vasche ostacolate da ricorsi e ambientalismo becero"

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Maurizio Mangialardi era sindaco di Senigallia durante la prima, grande alluvione del 2014. Dalla sua città, nonostante non ricopra più la carica di primo cittadino, non si è mai staccato. Questione di cuore, ma non solo. "Non posso dimenticarmi di Senigallia – dice mentre gira a piedi nelle strade piene di fango a Borgo Bicchia – come si fa a lasciare da sola questa gente. Questo quartiere, ad esempio, sembra dimenticato da Dio".

Mangialardi, ci spiega la storia dei soldi stanziati dal Governo Renzi nel 2014?

"Erano quelli del progetto Italia Sicura. E’ vero che Renzi si prese l’impegno di affrontare il problema subito dopo la disastrosa alluvione di Senigallia. Ma è anche vero che il governo Conte 1 ha chiuso Italia Sicura".

E i 45 milioni di cui parla Renzi, che fine hanno fatto?

"Non sono mai arrivati alle Marche. Se non mi ricordo male erano fondi della banca europea per mettere in sicurezza il bacino idrogeologico del Misa"

Ma in quel periodo lei era sindaco. Ci spiega perchè le vasche di espansione del Misa non sono mai state realizzate?

"Io dico solo che sono stato rinviato a giudizio per aver rinviato di venti giorni la variante urbanistica per approfondire la questione..."

C’è una storia di queste vasche che all’apparenza sembra molto chiara, ovvero la burocrazia che uccide tutto. Ma da quando si parla di vasche a monte del Misa?

"Dal 1982, con il primo fondo ministeriale. Adesso le chiamano aree agricole di compensazione idraulica. Il problema è che sono passate da 3 milioni di metri cubi d’acqua che possono contenere, a 800mila"

Questo cosa comporta?

"E’ esattamente il progetto che ha annunciato ad aprile di quest’anno l’assessore Aguzzi. Di fronte a quello che è successo adesso, queste vasche non sarebbero servite a niente".

Sì, ma perchè il progetto è stato così tanto ridimensionato?

"Ci sono stati problemi con i comitati che si opponevano, con gli espropri dei terreni. Interruzioni continue. La verità è che in tutti questi anni, i fiumi non sono stati oggetto di manutenzione adeguata per una questione di ambientalismo becero. Dall’altra parte, chi governava approfittava per non fare manutenzione".

Sì ma anche lei è stato sindaco. O no?

"Io ho fatto quello che si poteva fare. Mentre Regione e Provincia tagliavano sulle manutenzione, noi abbiamo rafforzato gli argini del Misa".

Eppure a processo ci è finito lei

"Sì per i venti giorni di cui parlavo prima. Aggiungo che sono stato scagionato anche per la questione Percorrimisa richiesta come imputazione dalla Procura e concessa dal tribunale: non luogo a procedere. Non è prescrizione".

La vasche di espansione del Misa verranno mai realizzate?

"I lavori che sono stati appaltati adesso, sarebbero comunque serviti solo per la città e non per quello che è successo a Pianello. Si è perso troppo tempo tra ricorsi, comitati che si impuntavano: lì la politica non ha avuto la forza di andare andare avanti. Ed invece ora è proprio la politica a dover dimostrare di mettere a disposizione subito risorse per zone già martoriate dal Vovid e ora economicamente a terra. Non c’è un istante da perdere".

Andrea Massaro