Il 25 Aprile di Silvetti. Il sindaco cita l’antifascismo, scatta l’applauso della piazza: "Oggi è la festa di tutti noi"

Apprezzato il discorso nella cerimonia con la prima giunta di centrodestra alla guida della città "So che il popolo anconetano si aspettava che io utilizzassi termini chiari e l’ho fatto".

Il 25 Aprile di Silvetti. Il sindaco cita l’antifascismo, scatta l’applauso della piazza: "Oggi è la festa di tutti noi"

Il 25 Aprile di Silvetti. Il sindaco cita l’antifascismo, scatta l’applauso della piazza: "Oggi è la festa di tutti noi"

"La Costituzione italiana anno dopo anno riafferma i valori della libertà, della democrazia e dell’antifascismo". Non è servito troppo tempo al sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, per portare a casa una raffica di applausi ieri durante le celebrazioni per la Liberazione e il 25 Aprile. Nel suo breve discorso dal palco di piazza Cavour, affiancato dalla presidente dell’Anpi Ancona, Tamara Ferretti, ha messo tutti d’accordo. Due minuti e mezzo scarsi di tempo per ribadire e rafforzare concetti già chiariti ieri dopo l’intervista rilasciata proprio al Carlino in cui il primo cittadino dorico si era espresso senza alcuna ambiguità. Una storia politica movimentata quella di Silvetti, membro della segreteria nazionale di Forza Italia a sostegno di Antonio Tajani, anche se alle Comunali del 2023 ha presentato una sua lista, ‘Ancona Protagonista x Silvetti’; ex Pdl (Popolo delle Libertà) ed ex Alleanza Nazionale, alla fine è approdato in Fi. Così come davanti al nostro taccuino ieri di fronte a centinaia di anconetani radunati nella piazza principale della città il sindaco di centrodestra non ha avuto timore di ripetere i concetti cari alla Liberazione: "Il 25 aprile si celebra la caduta del fascismo e del nazismo – ha aggiunto nel suo breve discorso – Un evento che ha posto fine ad una guerra civile fratricida che ha diviso famiglie e generazioni. Oggi è la festa dell’identità italiana e dei valori della Costituzione: lavoro, diritti, ripudio della guerra, libertà. Che sia la festa di tutti gli italiani, viva l’Italia, viva le libertà". E via agli gli applausi della popolazione di una città tradizionalmente di centrosinistra per la prima Festa della Liberazione con un’amministrazione comunale a guida centrodestra: "Era ora che qualcuno lo dicesse", si sentiva tra il pubblico.

A margine del suo discorso Silvetti si è fermato a parlare coi giornalisti: "Non sono mai stato favorevole a portare avanti le antitesi, ‘fascismo’ e ‘antifascismo’, peccato che su questo dibattito si perseveri ancora. So che il popolo anconetano si aspettava che io utilizzassi termini chiari e che dicessi la frase sull’antifascismo. Sulla protesta pro Palestina alla cerimonia del Passetto ho poco da dire, penso basti l’intelligenza per capire che lì si celebrava il 25 Aprile e non altro. La canzone ‘Bella Ciao’? La ascolto da quando ero bambino, nessun imbarazzo".

Prima del comizio e del corteo accompagnato dalla banda di Torrette fino in piazza Cavour, c’è stato il momento solenne della deposizione delle corone al Monumento ai Caduti. Vicino al sindaco è rimasto sempre il presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli. Il Comune dorico era rappresentato da più di mezza giunta (mancavano solo gli assessori Zinni, Eliantonio e Tombolini) e da un folto gruppo di consiglieri comunali, compresi quelli di minoranza, dal Pd alle civiche.

Al Passetto c’era anche Francesco Rubini (Altra Idea di Città) sebbene schierato nel corteo pro-Palestina bloccato dalla polizia in cima a via Trieste. La giornata fredda e soleggiata non ha mancato di attirare centinaia di cittadini riuniti sotto il concetto di antifascismo. In tantissimi hanno alimentato il corteo lungo viale della Vittoria prima del comizio. Nessun disguido e nessun problema di traffico grazie al lavori della polizia locale.