Il futuro della Poliarte: "Vestiamo gli astronauti"

Intervista al presidente Giordano Pierlorenzi che fa il punto sui tanti fronti aperti

Quante università ci sono ad Ancona? I più alla domanda risponderebbero: una, la Politecnica delle Marche. In realtà sono due. L’altra è l’Accademia di Belle Arti e Design Poliarte, di recente acquisita dalla Rainbow di Iginio Straffi. C’è chi la ricorderà come Cnipa, o Centro sperimentale di design. Fin dagli esordi l’anima della struttura è stato il professor Giordano Pierlorenzi, oggi presidente e direttore del Comitato scientifico, che ricorda: "La Libera Università di Ancona, come si chiamava all’inizio, nacque nel 1969, noi nel 1972. Ma va detto che la nostra impostazione è sempre stata universitaria, perché facevamo ricerca, innovazione e sperimentazione. Non a caso abbiamo spesso collaborato con l’Università, in particolare con il rettore Paolo Bruni, e via via tutti gli altri".

Un lavoro che ha dato i suoi frutti a livello nazionale, vero?

"Oggi in Italia c’è un triangolo del design che unisce Ancona, Torino e Udine. Basti dire che stiamo collaborando per progetti riguardanti la realizzazione di abitazioni, arredi, utensili e ‘vestiti’ per gli astronauti che andranno sulla Luna e su Marte". Addirittura...

"Sì. Quando accadrà inizieranno missioni che dureranno molti mesi. Gli astronauti non potranno indossare sempre le tute. Non a caso l’ergonomia, che sta diventando sempre più importante in Italia e in Europa, si occupa della sicurezza, della salute e del benessere delle persone. Naturalmente design ed ergonomia sono strettamente legati fra di loro".

Ora alla Poliarte c’è anche il cinema, con la Rainbow.

"Sì, il cinema è uno degli orientamenti più importanti, anche nell’ottica dell’internazionalizzazione. Basti dire che Straffi è presidente della Colorado Film. La scorsa stagione cinque dei dieci film più visti erano suoi. Devo dire che con la Rainbow collaboravamo già da molti anni, facendo corsi brevi di cinematografia, per la formazione e l’aggiornamento di figure professionali. Senza contare che quarant’anni fa abbiamo iniziato a fare corsi di cinema, con la Regione, per la formazione professionale".

Tra l’altro lei ha portato un corso di laurea legato al cinema alla Poliarte.

"Sì, quest’anno è iniziato il corso di Cinema e new design. Da direttore ho chiesto al Ministero anche il corso di Set e location design".

Possiamo definire Ancona ‘città del design’?

"Sì, perché la città è ormai da tempo un punto di riferimento assoluto in Italia. Tra l’altro abbiamo avuto sempre un rapporto continuativo con le aziende, il che ha aiutato i nostri studenti a trovare subito un’occupazione, con percentuali dall’85 al 90 per cento".

Pare che sia in arrivo il suo ventesimo libro...

"Il titolo è ‘Cogito ergo... nomia’, che tra l’altro mi è stato suggerito da un giornalista del Resto del Carlino, Pierfrancesco Curzi".

Raimondo Montesi