Il "Godai fest" fa le prove: alla Mole pronti ad arrivare da Diodato a Gemitaiz

E’ la nuova proposta ideata da Rodrigo D’Erasmo che approda il 7 settembre per un’anteprima mentre il festival vero e proprio arriverà il prossimo anno

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Ad Ancona il prossimo anno ci sarà un nuovo festival che unirà la musica alle arti visive e performative.

E’ il "Godai Fest", che il 7 settembre alla Mole avrà un’anticipazione, "Road to Godai Fest". Tutto nasce da un’idea dell’artista Rodrigo D’Erasmo e del produttore Daniele ‘ilmafio’ Tortora.

Ci saranno 5 ambienti a cui corrisponderà ogni elemento della natura (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Vuoto), e 5 curatori che svilupperanno un tema attraverso una propria performance e quella di altri artisti da lui scelti. Ciascun elemento rappresenterà una chiave espressiva e interpretativa differente.

Cinque elementi, cinque proposte di declinazione artistica e performativa, cinque curatori per un’unica intensa giornata che anticipa i 5 giorni del festival vero e proprio. I curatori individuati sono Valerio Lundini (Terra), Diodato (Acqua), Meg (Fuoco), Gemitaiz (Aria), Vasco Brondi + Silvia Calderoni (Vuoto).

Ognuno interpreterà lo sviluppo del tema partendo dal proprio elemento d’origine per avvicinarlo agli altri.

Un’esperienza che si completa grazie al percorso sensoriale delle arti visive, a cura di Cristiano Carotti e White Noise, con sei installazioni, una per ogni elemento d’origine e una che li contenga tutti e cinque.

Gli artisti sono Loredana Longo (Fuoco), Lulù Nuti (Acqua), Jonathan Vivacqua (Vuoto), Luca Grimaldi (Aria), Christopher Domiziani (Terra) e Cristiano Carotti. "L’idea - dice D’Erasmo - nasce dal desiderio e dall’esigenza di creare un qualcosa che abbatta definitivamente qualsiasi recinto di genere e che permetta a tutti di assistere a performance non convenzionali mettendole in dialogo e relazione tra loro per indagare gli elementi e la loro forza comunicativa ed espressiva".

L’assessore alla cultura Paolo Marasca sottolinea che già la giornata di settembre "promette di essere qualcosa di assolutamente straordinario per il panorama artistico italiano" e loda il ruolo della Mole, "calamita per le proposte migliori e più innovative".