
L’amministrazione Fiorini ha chiesto e ottenuto compensazioni per 200mila euro da incassare in 20 anni .
Maxi impianto agrivoltaico tra Falconara e Camerata Picena, il secondo Comune chiede compensazioni e ottiene dall’azienda che lo costruirà 200mila euro da incassare in 20 anni. Un bel gruzzolo per un Comune di 2.500 abitanti. E’ quanto si legge nella delibera approvata dalla giunta guidata dal sindaco Davide Fiorini. A marzo scorso infatti la società Val Basento solare srl di Pescara ha presentato agli atti del Comune di Falconara, capofila, la Procedura Abilitativa Semplificata (P.A.S.) relativa alla realizzazione di un impianto agri voltaico avanzato e relative opere di connessione di potenza nominale pari a 5.353 kilowatt picco e di immissione di 4.800 kilowatt picco sito nei Comuni di Falconara e Camerata Picena. Quest’ultimo Comune ha richiesto di individuare alcune misure di compensazione di carattere ambientale così da "limitare quanto più possibile l’impatto prodotto sul territorio dalla realizzazione dell’Impianto". "Lo sviluppo di impianti fotovoltaici – si legge ancora nella delibera di giunta - risulta pienamente in linea con gli obiettivi di transizione energetica individuati dal Governo italiano e dalle istituzioni Europee ed il loro impatto risulta limitato e, in ogni caso, adeguatamente mitigato. Per questo il Comune e la società Val Basento solare intendono operare congiuntamente per sensibilizzare la popolazione e per renderla consapevole della rilevanza e della necessità pubblica e ambientale della realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili quale azione necessaria nel contesto del processo di decarbonizzazione finalizzato al raggiungimento del target "emissioni nette zero al 2050", e per favorirne, di conseguenza, l’accoglienza e l’accettazione". La società ha fatto due proposte alternative: corrispettivo una tantum per un valore massimo di 50mila euro onnicomprensivo, destinato al Comune di Camerata, finalizzato alla realizzazione di una o più opere di miglioramento ambientale o di interventi di efficientamento energetico o di realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili o mobilità elettrica. La seconda proposta, accettata dalla giunta Fiorini proponeva un canone annuo pari al 3%, calcolato sui ricavi netti generati dall’impianto in base alla potenza installata nel Comune di Camerata. Questo è stato quantificato "preliminarmente e sommariamente in 10mila euro annui per venti anni". "Mi auguro che l’amministrazione – spiega dall’opposizione Andrea Giannoni - si tuteli, almeno, con una fidejussione o altre garanzie. Non sarà certamente il caso della società proponente di questo impianto ma troppo spesso mi capita di leggere, di amministrazioni che avviano contenziosi per mancati incassi. Oltre il danno sarebbe la beffa".