Il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma: "La banalizzazione? Bene il contributo dei giovani"

Il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma:  "La banalizzazione? Bene il contributo dei giovani"

Il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma: "La banalizzazione? Bene il contributo dei giovani"

Per evitare rischi di "ritualizzazione e banalizzazione" della Celebrazione del Giorno della Memoria, "dobbiamo trovare ogni volta una misura corretta per celebrarla". Lo ha detto ieri ad Ancona il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni, anche in merito ai timori espressi dalla senatrice a vita Liliana Segre, a margine della seduta aperta del Consiglio regionale nella quale ha espresso apprezzamento soprattutto per la partecipazione e in contributo degli studenti delle sei classi marchigiane vincitrici del concorso Miur "I giovani ricordano la Shoah". "Credo che oggi, per esempio, – ha aggiunto – quello che è stato fatto in quest’aula con l’intervento dei ragazzi, e tutti gli interventi che ci sono stati, sono state messi in evidenza vari aspetti del problema e identificate delle linee che ci portano fuori dalla banalizzazione". "Con le sue parole, da quello che ho capito - ha detto Di Segni - la senatrice ha segnalato la preoccupazione di quello che succederà con questa Memoria con il passare del tempo, quando personaggi come lei, a cui auguriamo lunghissima vita, non potranno più testimoniare e anche sul senso generale di questa giornata che è estremamente importante".