"Io, multato perchè non ho la terza dose"

Il singolare caso di un pensionato sanzionato per 100 euro cinque mesi dopo la scadenza del termine: "Una cosa assurda"

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"Sono anziano e pensionato e l’altro giorno mi sono visto arrivare a casa una lettera dal Ministero che mi chiede 100 euro perché non ho effettuato la terza dose del vaccino anti Covid. Non ho fatto la terza dose perché dopo le prime due ho avuto dei problemi di salute e da un controllo medico sono emersi dei parametri alterati e così non me la sono proprio sentita".

A parlare è un pensionato residente in Vallesina che si è visto recapitare a casa nei giorni scorsi una lettera dell’Agenzia delle entrate che comunicava per lui l’avvio del procedimento sanzionatorio introdotto a gennaio di quest’anno per gli over 50 che non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale. "Ho deciso di non fare la terza dose anche perché il virus sembrava essere meno cattivo, ma non pensavo che solo per questo mi sanzionassero. Cento euro non sono pochi, specie di questi tempi di bollette da record, per me che sono pensionato – riferisce l’anziano -. Dovrei forse rinunciare al riscaldamento?". sono iniziate ad arrivare in queste ultime settimane anche ai marchigiani le sanzioni relative all’obbligo vaccinale. A inviarle per conto del Ministero della Salute è l’agenzia delle entrate riscossioni.

"Il Ministero della Salute e i sensi dell’articolo 4 sexies comma 4 del decreto legge 44 del 2021 convertito dalla legge 86 del 2021 – si legge nella lettera - le comunica avvalendosi dell’Agenzia delle Entrate l’avvio del procedimento sanzionatorio per inosservanza dell’obbligo vaccinale di cui all’articolo 4 quater dello stesso decreto, in quanto risulta che lei alla data del 15 giugno 2022 non ha effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario". Dunque una sanzione che arriva cinque mesi dopo la scadenza del termine utile a effettuare la terza dose. La missiva spiega però che "entro il termine pretorio di dieci giorni dalla data di ricezione della presente potrà comunicare all’azienda sanitaria locale competente per territorio l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dell’obbligo vaccinale, o altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità". Dieci giorni quindi per documentare i motivi della mancata vaccinazione (prima, seconda o terza dose) per impugnare la sanzione ed evitare di pagarla. L’Asur ha ulteriori dieci giorni per comunicare all’Agenzia delle Entrate che la persona ha avuto oggettivi e validi motivi per non vaccinarsi. In caso contrario il Ministero della Salute per il tramite dell’agenzia delle entrate notificherà la sanzione che dovrà essere pagata entro 60 giorni. "Non ho una documentazione medica che indicasse di non fare la terza dose pertanto da quanto ho capito non potrò che pagare, ma lo trovo davvero ingiusto".

Sara Ferreri