MARINA VERDENELLI
Cronaca

La Corte dei Conti bacchetta. Nel mirino la gestione Atim e le liste d’attesa in sanità

La parificazione di bilancio è passata ma non sono mancate le osservazioni. Il governatore Acquaroli: "I risultati sono soddisfacenti e ci hanno dato buoni spunti".

La Corte dei Conti bacchetta. Nel mirino la gestione Atim e le liste d’attesa in sanità

La parificazione di bilancio è passata ma non sono mancate le osservazioni. Il governatore Acquaroli: "I risultati sono soddisfacenti e ci hanno dato buoni spunti".

Scende l’indebitamento della Regione, quasi del 6%, sfiorando i 430 milioni di euro che rispettano comunque, per il 2023, il limite massimo dei livelli stabiliti, ma arriva la tirata d’orecchi per le spese sanitarie e soprattutto per la tanto discussa Atim, l’agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche. Per la Corte dei Conti, che si è espressa ieri con il giudizio di parificazione del rendiconto generale per il 2023 della Regione Marche, la gestione Atim "è problematica e fanno emergere il mancato rispetto di basilari principi contabili in tema di programmazione e rendicontazione". Non solo "denotano una condotta dell’amministrazione regionale elusiva dei principi di veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità del bilancio". Insomma una gestione poco trasparente a cui il governatore delle Marche ha voluto subito rispondere. "I risultati dal punto di vista del turismo sono positivi – ha detto Francesco Acquaroli – su quello che riguarda l’amministrazione faremo degli approfondimenti perché la trasparenza, la chiarezza e la legalità per noi resta il faro irrinunciabile e su questo abbiamo già chiesto ai nostri uffici, e lo continueremo a fare, di avere massima attenzione".

La sezione di controllo della Corte dei Conti ha fatto passare la parificazione di bilancio per l’esercizio finanziario del 2023 evidenziando diversi voci su cui si dovrà fare di più. Come la spesa per i farmaci, in aumento e dove i maggiori incrementi sono per la spesa di quelli oncologici, ematologici e per la cura di malattie rare. Una dato che va di pari passo all’aumento dei pazienti trattati. Maggiore spesa anche per le prestazioni termali in convenzione. Negativo il saldo tra la mobilità attiva e passiva, chi viene a curarsi nelle Marche (le entrate sono state di 115 milioni di euro) e chi invece va fuori dalla regione (si è speso più di 155 milioni di euro), pari a quasi 40 milioni di spesa. Va bene per i ricoveri programmati in ospedale, la percentuale di recupero supera il 63%, male invece per lo screening oncologico, liste di attesa e visite ambulatoriali in aumento, con percentuali di recupero inferiori a quelle stimate.

"In relazione allo smaltimento delle liste di attesa – ha osservato nella relazione il procuratore regionale della Corte di Conti Alessandra Pomponio – la Regione deve procedere con maggiore tempestività possibile". L’udienza pubblica si è tenuta ieri alla Loggia dei Mercanti. presieduta dal presidente della sezione regionale di controllo Vincenzo Palomba. Dopo la pronuncia del giudizio di parificazione il presidente della Regione Acquaroli ha osservato come "sono stati dati buoni spunti, i risultati sono soddisfacenti ma su altri punti di vista dobbiamo continuare a migliorare, non ci accontentiamo. La Regione ha chiuso il 2023 senza aumentare le tasse", ha concluso il governatore Acquaroli.