"Ben 30mila quintali d’uva Verdicchio buttati in 250 ettari. Per quest’anno alla Moncaro mancheranno queste uve. Molti vitigni sono invasi dagli infestanti tanto da rendere impossibile la vendemmia". A parlare è uno dei soci Moncaro estromessi dal nuovo Cda. "Io ho curato la mia vigna quando ho visto che Moderna era in difficoltà ma ora non trovo braccia disponibili per la raccolta e il rischio è di dover lasciare lì queste splendide uve. Sarebbe un vero peccato" aggiunge. La vendemmia tra le colline del Verdicchio dei Castelli di Jesi è partita e sta lavorando la cooperativa Terre Cortesi Moncaro, la maggiore cantina marchigiana e più grande produttore in Italia della celebre Doc (25% di superficie vitata) con una bottiglia su quattro di Verdicchio contrassegnata da proprie etichette.
In barba alla crisi in cui versa l’azienda – 40 milioni di esposizione finanziaria e due istanze di fallimento presentate da due fornitori non pagati per 1,3 milioni di euro, e di cui si discuterà il 5 settembre al Tribunale di Ancona – i grappoli sono maturati in fretta e le uve bianche precoci promettono freschezza e giusto grado di acidità come chiede il mercato. Mezzi e braccianti sono nei campi ma in misura ridotta. In cantina bottiglie e cartoni attendono i primi vini da vendere sugli scaffali, ripartono gli ordini della clientela italiana ed estera. La raccolta si attesta attorno ai mille quintali al giorno. Riassunto dal custode giudiziario Marcello Pollio nel suo staff è tornato anche l’enologo, Giuliano d’Ignazi, e sono stati presi accordi con i conferitori di uve su quantitativi e prezzi.
Per contrastare manovre speculative sul prezzo del Verdicchio, Marcello Pollio ha fatto sapere ai conferitori che le uve di qualità saranno pagate almeno 60 euro a quintale con pagamenti alla consegna e saldo entro giugno 2025. "Abbiamo organizzato la gestione ordinaria perché funzioni tutto – ha detto Pollio – Almeno 13mila e 500 quintali di uva saranno lavorate a Montecarotto, le uve rosse saranno lavorate presso la cantina di Castignano. Con Moderna (il braccio agricolo che lavora 130 ettari di vigne Moncaro, ndr) stiamo bilanciando i reciproci interessi e gli accordi economici, ma c’è accordo. Stiamo iniziando a imbottigliare e a vendere, con la Grande distribuzione organizzata i rapporti si sono riannodati, sia con i distributori privati sia con le catene che fanno parte anche di Legacoop (Conad e Coop)".
Sara Ferreri