La metà dei posti offerti qui resta vacante: ora formazione mirata

Turismo e ristorazione ma anche moda, meccanica mobile, servizi. Sono 47.880 secondo le previsioni del sistema informativo Excelsior rielaborate dall’Ufficio Studi di Confartigianato, i lavoratori previsti in entrata da aprile e giugno ( + 8.190 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), 12.150 nel solo mese di aprile. Di queste figure professionali nelle Marche il 45,7% risulta di difficile reperimento. Confartigianato Marche ha organizzato un incontro con l’Assessore al lavoro e formazione professionale Stefano Aguzzi e con i dirigenti regionali Mauro Terzoni (Dipartimento politiche sociali, lavoro, istruzione e formazione) Massimo Rocchi (settore formazione, orientamento) Roberta Maestri (servizi per l’impiego e politiche del lavoro), per approfondire le modalità che ridisegnano le politiche attive e i percorsi di ingresso o reingresso al lavoro.

Finanziamenti per la formazione, bando “crea impresa”, borse lavoro. Le Marche mettono in campo circa 300 milioni di risorse per un ampio ventaglio di interventi. La carenza di figure professionali adeguate alle esigenze delle imprese va affrontata con un approccio sistemico e coordinato; siamo soddisfatti di questa sinergia con la Regione ha detto il Presidente di Confartigianato Marche Emanuele Pepa come accaduto recentemente con il “tavolo moda”, confronto questo che dovrà essere esteso alle altre categorie. Il 76% dell’occupazione nella nostra regione, ha ribadito il Segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni, è creata dalle piccole imprese. Servono bandi “a misura” di queste aziende. Riteniamo utile concentrare risorse sulle misure più richieste e che forniscono risposte immediate come la “creazione di impresa”: nella prima “finestra” di dicembre 2022 ha registrato 800 domande e con i 7 milioni stanziati è stato possibile accoglierne solo 350. A maggio è prevista una seconda finestra che Confartigianato ritiene sarà altrettanto partecipata pertanto servono adeguate risorse.

"Nonostante le difficoltà – ha detto l’assessore Stefano Aguzzi – c’è una vivacità nell’economia della nostra regione. La modalità che abbiamo adottato è quella di un confronto costante affinché le risorse a disposizione si declinino in lavoro, sviluppo economico e sociale. Stiamo programmando corsi per formare figure professionali rispondenti alle esigenze delle imprese. Oggi il mondo del lavoro sta cambiando repentinamente. Basti pensare alla rivoluzione apportata dalla digitalizzazione che richiede nuove competenze".