La partita finisce in rissa Aggrediti dai cestisti serbi Anconetano finisce in ospedale

Il figlio di Alessandro Elia, addetto stampa della Luciana Mosconi Ancona, colpito a Montecatini con un calcio ai testicoli. Portato in ospedale a Pistoia è stato poi dimesso: "Fuori da ogni logica".

La partita finisce in rissa  Aggrediti dai cestisti serbi  Anconetano finisce in ospedale

La partita finisce in rissa Aggrediti dai cestisti serbi Anconetano finisce in ospedale

di Gianmarco Minossi

Una Pasqua di sport e di festa, che ha improvvisamente assunto risvolti che con lo sport non hanno nulla a che vedere: è quella vissuta dai ragazzi del settore giovanile della Luciana Mosconi Ancona, che domenica, dopo aver vinto l’Ebit Eurobasket di Montecatini Terme, se la sono dovuta vedere con la rabbia dei giocatori avversari del KK FMP di Belgrado che, evidentemente risentiti per il risultato finale che li ha visti uscire sconfitti, hanno pensato "bene" di reagire in modo violento contro i propri ragazzi della squadra dorica, in un pomeriggio che sarebbe potuto finire in maniera decisamente peggiore se non fosse stato per l’intervento della polizia. A denunciare l’accaduto, sul proprio profilo Facebook, è stato Alessandro Elia, addetto stampa della Luciana Mosconi e padre di uno dei giocatori coinvolti nel misfatto, che ha scelto i social per sfogare la propria rabbia non solo da padre, ma anche e soprattutto, da uomo di sport: "Questa società si vanta di un florido settore giovanile che con orgoglio e soddisfazione manda in giro in tornei sparsi per l’Europa. Ma forse qualcosa stona con l’etica di questa società visto che oggi i promettenti e virgulti atleti serbi si sono resi protagonisti di una incredibile e ignobile guerriglia ai danni di un manipolo di coetanei italici (di provenienza dorico-osimano-jesina) che aveva l’unica colpa di essersi dimostrato superiore in campo e pronto a festeggiare l’ennesimo torneo vinto appropinquandosi a portare a casa l’ Ebit_eurobasket di Montecatini. A 39’ dalla fine, con la gara ormai segnata, i prospetti serbi prendono come pretesto un contatto di gioco per iniziare l’illogica battaglia coinvolgendo anche altri ‘colleghi gioiellini’ che stavano assistendo alla partita dalle tribune. Per sedare le ire serbe non sono bastati i tentativi di quanti esterrefatti assistevano a tanto. Si è dovuta scomodare una gazzella della Polizia e purtroppo anche un ambulanza che andava a soccorrere un ragazzo colpito a calci sui testicoli con uno dei gesti più vigliacchi e vulnerabili per qualsiasi uomo". Il ragazzo colpito sui testicolo è proprio suo figlio, costretto a recarsi al pronto soccorso di Pistoia, da cui è stato fortunatamente dimesso dopo che gli esami del caso hanno scongiurato complicazioni. "Rimangono comunque indelebili i fatti accaduti in un torneo pasquale di un gruppo diciottenni animati dalla passione per lo sport che hanno avuto solo la sfortuna di incontrare sul loro percorso cestistico una banda di lordi individui che anziché essere un futuro per il basket lo saranno senz’altro per la malavita ahimè molto diffusa a certe latitudini. - prosegue Elia - A chiusura di tutto, con ogni goccia di amore che nutro per questo gioco e le tonnellate di ansia di padre che ha fatto da spettatore ai fatti di cronaca a 300km di distanza, spero che questa celebre società serba venga bandita da ogni manifestazione del globo e che l’organizzazione del torneo sia almeno pronta a presentare le proprie scuse a quanti hanno vissuto una Pasqua di m....", l’amara conclusione del post di Elia.