La scala di palazzo Battaglia non si muove

L’amministrazione non riesce ad ottenere i fondi regionali. L’attacco di JesiAmo: "I soldi potevano essere reperiti altrove. Opera cruciale"

La scala di palazzo Battaglia non si muove

La scala di palazzo Battaglia non si muove

La scala mobile di palazzo Battaglia resterà ancora ferma. L’amministrazione comunale non ha ottenuto il finanziamento regionale per la sostituzione dell’impianto obsoleto con un impianto di risalita. A renderlo noto dall’opposizione è JesiAmo che ha predisposto una mozione ad hoc per il prossimo consiglio comunale. Servono 350mila euro per far ripartire l’impianto di risalita di palazzo Battaglia secondo quanto stimato dagli uffici comunali. Già a fine 2021 era stato consegnato in Comune uno studio di fattibilità, in previsione del "pensionamento" avvenuto a fine dicembre scorso dello scorso anno della doppia scala mobile, in esercizio per trent’anni. La giunta Fiordelmondo aveva progettato di sostituirla con degli ascensori al fine di abbattere le barriere architettoniche che anche con la scala mobile erano rimaste tali. Il progetto degli ascensori a detta dell’assessore ai Lavori pubblici Valeria Melappioni avrebbe "necessità di almeno un paio d’anni per essere portato avanti". Per finanziare l’operazione il Comune ha tentato la carta della partecipazione al bando regionale che metteva a disposizione risorse destinate al "recupero e valorizzazione delle mura storiche". Ma l’intervento che collega via Nazario Sauro a via Pergolesi passando all’interno della Pusterla sarebbe rimasto fuori dalla graduatoria.

"L’opera – rimarca JesiAmo nella mozione che impegna a una variazione di bilancio ad hoc – è di grande importanza valutato il numero di persone che ogni giorno usufruiscono del passaggio. L’ascensore lo renderebbe usufruibile al transito di persone anziane, genitori con bambini piccoli e rappresenterebbe un abbattimento di barriere architettoniche oggi presenti e che impediscono la fruibilità di tale importante collegamento". Per l’opposizione "i fondi necessari per la realizzazione dell’opera potevano essere ricercati nelle somme lasciate al Comune dalla compianta Daniela Cesarini che nelle sue volontà ne auspicava l’utilizzo anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tali fondi, per 700mila euro, invece sono stati totalmente impegnati dall’attuale amministrazione per la realizzazione di una nuova casa famiglia all’interno della riqualificazione del complesso San Martino di cui ancora non è possibile conoscere la tempistica di inizio e di fine lavori. Visto che l’esito del bando regionale è stato negativo l’opera in attesa di altri finanziamenti rischia di rimanere inevasa". JesiAmo chiede anche di impegnare i fondi del lascito di Cassio Morosetti, "se non ancora del tutto impegnati".