L’addio a Niccolò tra palloncini e tanti ricordi

Una folla di amici e parenti ai funerali del 31enne. Bontempi morto nello schianto tra la sua moto e un’auto.

L’addio a Niccolò  tra palloncini  e tanti ricordi

L’addio a Niccolò tra palloncini e tanti ricordi

Ieri l’addio a Niccolò Bontempi: "Il Signore lo ha portato con sé nella sua gloria". La comunità di Montemarciano si è stretta al lutto per una giovane vita tragicamente spezzata a causa dei traumi riportati nell’incidente lungo la Flaminia lo scorso 19 giugno. Sette giorni per sperare per i familiari e gli amici che non hanno mai smesso di pregare, ma Niccolò continuerà a vivere: i suoi organi sono stati donati come lui stesso aveva deciso un mese fa, durante il rinnovo della sua carta d’identità. Niccolò aveva 31 anni e faceva il capotreno: ieri i suoi colleghi c’erano tutti, con la divisa delle ferrovie addosso. Sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Neve e San Rocco, c’erano i palloncini bianchi e azzurri, che gli amici hanno lanciato verso il cielo al termine del rito funebre. Alle 11 la bara di legno chiaro ha fatto il suo ingresso nella chiesa, mentre familiari, amici e conoscenti nascondevano le lacrime dietro un paio di occhiali scuri. A precedere il rito funebre, un silenzio surreale, rotto dalle parole del parroco che ha ricordato chi fosse quel ragazzo amato da tutti.

"In quanto figli di Dio ci troviamo qui in chiesa a salutare Niccolò – le parole del parroco durante l’omelia -. La preghiera come forza dell’anima e come risposta al nostro grande "perchè". È il sussurro silenzioso di Dio che attraversa ciascuno di noi. Il Signore lo ha portato con sé nella sua gloria e questo deve darci forza e coraggio gli uni con gli altri". Gli amici non hanno voluto lasciarlo solo nemmeno nell’ultimo viaggio, hanno voluto accompagnarlo con le foto stampate su una t-shirt appoggiata sopra la bara. Martedì, la comunità di Montemarciano ha organizzato una fiaccolata per Niccolò, che lascia i genitori Massimo e Laura, il fratello Andrea, la compagna Giusy.

Un giovane circondato d’amore, a dimostrarlo le lettere che gli amici hanno letto in chiesa e la battaglia intrapresa per cercare di intitolargli il campetto di basket dietro la stazione di Montemarciano, lo stesso dove il 31enne ha iniziato a giocare. Un giovane pieno di vita, amante dello sport e dal cuore grande, come quello dei suoi familiari che hanno anche promosso una raccolta fondi nel ricordo del figlio, da devolvere alla Lega del Filo d’Oro. La salma sarà cremata, ma Niccolò continuerà a vivere grazie alla sua generosità, fondamentale per ridare una speranza a quelle persone che, grazie ai suoi organi ora potranno iniziare una nuova vita.