Le Marche ripiombano nell’arancione E Ancona stavolta rischia anche il rosso

Da lunedì bar e ristoranti soio con asporto in tutta la Regione. Acquaroli: "Mi dispiace, raccomando la massima attenzione"

Le Marche ripiombano nell’arancione

Le Marche ripiombano nell’arancione

Arancioni con sfumature di rosso. Le Marche vengono retrocesse dall’Iss: dal giallo si passerà all’arancione a partire da lunedì. Ma per la provincia di Ancona si apre un ulteriore capitolo a parte, visto che è quella che deve far fronte alla situazione pandemica più difficile. Il contagio galoppa, ieri si è toccato un nuovo record (leggere l’articolo in basso). Il Ministro Speranza, d’intesa con i tecnici dell’istituto superiore di Sanità, sta attentamente vagliando l’evoluzione del virus in provincia dove il contagio sta esplodendo tra Ancona, Jesi, Falconara, Osimo, Senigallia. Non risparmia più nessuno. Da qui l’ipotesi dell’istituzione, come sta avvenendo già in altre province italiane (Pistoia e Siena in Toscana ad esempio, per restare a una regione limitrofa alla nostra o la stessa Umbria alle prese già da settimane con il problema delle varianti) di microzone rosse. Una comunicazione ufficiale in questo senso a ieri sera non c’era ancora.

C’è stata però quella del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli che come di consuetudine ha "spoilerato" la notizia dalla sua pagina Facebook: "Mi ha appena comunicato il ministro Speranza – scrive Acquaroli – che da lunedì la nostra regione sarà in zona arancione". La decisione, dato il numero crescente dei contagi in particolare in provincia di Ancona, era nell’aria da qualche giorno. "Mi dispiace moltissimo per le restrizioni che condizioneranno la nostra quotidianità e tutte le attività, ma mi preme raccomandarvi la massima attenzione- conclude Acquaroli-. Sapete quanto in altre occasioni mi sono battuto per chiedere di consentire lo svolgimento di attività personali ed economiche, ma in questo momento abbiamo il dovere di fermare il prima possibile questa fase di recrudescenza del virus a tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini marchigiani".

I marchigiani sanno quindi che da lunedì dovranno affrontare l’ennesimo duro capitolo della battaglia contro il virus. Quelli della provincia di Ancona, temono che la storia possa però prendere una piega anche più brutta visto che è proprio nel territorio attorno al capoluogo che il Covid dilaga per colpa delle varianti (principalmente quella inglese) che accelerano la diffusioni, con punte anche di "brasiliana" che si è diffusa a ridosso del Fabrianese, a Cerreto d’Esi, per l’esattezza). L’arancione per la provincia dorica di fatto era già in vigore, viste le restrizioni imposte dallo stesso Acquaroli ormai da giorni con la "chiusura" anche dei confini. Un provvedimento che è stato prorogato, unitamente alla firma della didattica a distanza al 100 per cento nelle scuole della regione, dove fino al 5 marzo non potranno andare in presenza neppure gli studenti delle seconde e terze delle scuole medie. L’incidenza del virus, stando all’osservazione dei dati sanitari, si sta dimostrando maggiore nella provincia di Ancona e Macerata, specie nelle classi di età 11-13 anni e 14-18 anni. Tuttavia si segnala anche nelle restanti province un deciso incremento dei contagi nella classe 14-18 anni.

a.mas.