Ancona, bambino malato di leucemia. "La raccolta fondi? Non c'entriamo"

Nazzarena Barboni, presidente di Raffaello: "Tante le situazioni come la sua"

Le autorità nel giorno dell’apertura della Casa Raffaello

Le autorità nel giorno dell’apertura della Casa Raffaello

Ancona, 26 febbraio 2019 - «La raccolta fondi tramite Gofundme in sostegno di Mathias? Noi non c’entriamo nulla, è un’iniziativa della famiglia»: così Nazzarena Barboni, presidente dell’associazione Raffaello commenta la decisione dei genitori del piccolo malato di leucemia di rivolgersi alla celebre piattaforma di crowdfunding (finanziamento collettivo) per avviare una campagna in favore del figlio. Sull’oggetto della raccolta si legge «spese mediche» ma le associazioni di volontariato attive sul territorio che abbiamo interpellato, come la Raffaello e la Fondazione Salesi, operanti in stretto contatto con l’ospedale pediatrico in particolare con il reparto di oncoematologia, ci tengono a specificare un aspetto. Ovvero che le spese mediche in Italia per i pazienti minorenni sono interamente coperte dal sistema sanitario pubblico.

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«Non sappiamo perchè la famiglia di Mathias abbia deciso di avviare questa campagna - prosegue Barboni-, noi gli abbiamo messo a disposizione un alloggio e un contributo economico, le spese mediche sono come già detto gratuite e all’interno dell’ospedale vengono forniti tanti servizi. Immagino le difficoltà che questa famiglia si trova ad affrontare ma purtroppo ci sono tantissimi casi come quello di Mathias e noi li vediamo ogni giorno».

La signora Nazzarena conosce bene la situazione della famiglia peruviana poichè l’ha ospitata all’interno dell’alloggio gestito dalla sua onlus. «Sono particolarmente vicina a chi vive situazioni di sofferenza come questa - prosegue Nazzarena - ho perso mio figlio Raffaello di soli 4 anni per un neuroblastoma ed è proprio da questo immenso dolore che è nata la voglia di usare la mia energia per i bimbi, per dargli la possibilità di sorridere, di divertirsi anche tra le mura strette di un ospedale». All’interno dell’appartamento di Torrette era stata rilevata della muffa che ha reso necessari interventi di manutenzione e poichè le condizioni di umidità non sono consone allo stato di salute di Mathias, Nazzarena aveva chiesto ai genitori di trasferirsi, per il tempo necessario alla conclusione dei lavori, in un altro alloggio che sarebbe stato messo sempre a disposizione gratuitamente. «Ma il papà proprio in queste ore ci ha contattato - prosegue la presidente- per comunicarci che avrebbero provveduto autonomamente».