GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Lo choc dei residenti: "C’era chi scappava via, altri si sono barricati. Il quartiere era in tilt"

Un risveglio terrificante per l’intera comunità che non capiva cosa fosse successo "Il rumore era talmente forte che non riuscivamo ad aprire le finestre per le vibrazioni".

Un risveglio terrificante per l’intera comunità che non capiva cosa fosse successo "Il rumore era talmente forte che non riuscivamo ad aprire le finestre per le vibrazioni".

Un risveglio terrificante per l’intera comunità che non capiva cosa fosse successo "Il rumore era talmente forte che non riuscivamo ad aprire le finestre per le vibrazioni".

In alcuni è subentrata la paura. Quella paura in grado di paralizzare anche i movimenti più istintivi. In altri, invece, quello stesso istinto ha suggerito di mettersi al riparo con i figli e i parenti anziani, chiudendo le finestre di casa, piuttosto che scappando verso Posatora o in altri casi verso la zona più bassa del quartiere. Ad accompagnare il risveglio della comunità di Torrette che risiede fronte campo sportivo, ieri mattina, sono stati i sentimenti di sgomento, incredulità e preoccupazione. "Siamo stati svegliati da un fortissimo rumore – la testimonianza di Giorgio Barchiesi, un abitante della zona –. Inizialmente abbiamo ipotizzato potesse trattarsi di qualcosa accaduto in un cantiere vicino a casa nostra, dove ci sono dei lavori. Così sono uscito e questo rumore, tale da doversi coprire le orecchie, si faceva sempre più insistente. Lì abbiamo visto un vigile del fuoco che ci ha fatto subito tornare indietro, a me e ad un altro inquilino del condominio che non è potuto andare a lavorare, e ci ha detto di chiuderci subito in casa perché c’era una forte perdita di gas ad alta pressione. Quindi siamo rincasati e abbiamo aspettato notizie, mentre quel frastuono si faceva insopportabile. È diminuito d’intensità soltanto dopo parecchio tempo". Stefania Coser e il marito Massimo Orciani, invece, abitano poco più a monte del luogo della tragedia, avvenuta all’intersezione tra via Esino e via Aso. "Ma anche per noi è stato un risveglio difficilissimo". Il leitmotiv, per tutti, quel "rumore assordante e continuo", ha raccontato. "Ci siamo affacciati e abbiamo visto le ambulanze e i vigili del fuoco davanti casa e ci siamo allarmati, cercando di capire quello che succedeva".

Forte è stato lo choc, che "in quei momenti siamo scappati dal retro dell’abitazione e siamo saliti in direzione di via Grotte, allontanandoci dall’area più a rischio. Paura? Tanta. Ora speriamo di rientrare a casa". Circostanza poi avvenuta poco prima delle 11, ma ovviamente senza gas (e riscaldamenti), vista lo stop all’erogazione che ha interessato l’intero quartiere. Marco Alfideo, invece, si trovava a letto poco prima delle otto. Casa sua è proprio sopra la centralina divelta. "Ho sentito un boato indicibile – ha raccontato al Carlino – poi mi sono affacciato e ho visto la macchina accartocciata sulla colonnina di metano. Pensate che il rumore era talmente forte che non riuscivamo ad aprire le finestre per le vibrazioni. A quel punto ho deciso di prendere i figli e siamo andati via. In quei momenti non si riusciva a parlare con nessuno, la situazione era in tilt. Alcuni hanno preferito restare nel palazzo". Lo stesso palazzo in cui risiede Alessio: "Ho temuto fosse crollato. Quando mi sono affacciato ho visto alcuni muratori che mi hanno detto di chiudere le finestre, vista la fuoriuscita, e così ho fatto". Le abitazioni della zona sono state passate al setaccio dai vigili del fuoco per scongiurare ulteriori perdite.