L’ondata di piena del fiume Misa torna a spaventare Senigallia

La città già colpita dall’alluvione nel 2014 rivive la stessa grande paura: chiusi strade e ponti. Oggi niente scuole

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di Silvia Santarelli

Il Misa si riconferma l’incubo di Senigallia. Sono passati poco più di otto anni dal quel maledetto 3 maggio 2014, quando l’esondazione del fiume Misa ha messo in ginocchio la zona sud di Senigallia. L’onda è arrivata alle 23 e 24, portando con sè rami e tronchi che hanno reso sempre più difficile il decorso dell’acqua. La violenza con cui il flusso ha raggiunto il canale, ha consentito di spazzare via i detriti che si erano depositati formando un isolotto, ‘spezzato’ precauzionalmente una settimana fa. Uno scenario da brividi quello che si è presentato ieri alle 23,30 sul lungo fiume dove il rumore assordante dello scorrere dell’acqua andava a tempo con la luce tremolante e sempre più fievole dei lampioni lasciando spazio solo alla paura. I rami hanno presto raggiunto il livello facendo scorrere l’acqua sui marciapiedi, mentre i residenti del centro osservano dalle finestre del lungo portico completamente liberato dalle auto. La pioggia ha ricominciato a cadere senza risparmiare quella che molti hanno già ribattezzato sui social come ‘una tragedia annunciata’. Il rammarico è sempre quello del tempo perso tra progetti, finanziamenti e burocrazia nonostante il Misa abbia già messo più volte in allerta la città.

La macchina operativa si è attivata alle 21, quando è stato aperto il Coc e poco dopo, quando l’esondazioni hanno iniziato ad interessare Arcevia, scendendo fino a valle, è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. I residenti delle zone a rischio sono stati invitati a rimuovere le auto e salire ai piani alti. La tempistica della macchina dei soccorsi è stata perfetta. Il fiume è uscito e ha invaso le vie del centro storico, dove ad agevolarne il transito, è stata la leggera pendenza favorevole. Una coppia di anziani è stata evacuata dalla loro abitazione a ridosso di via stradone Misa, prima arteria chiusa al traffico a cui sono seguite tutte le altre prima dell’arrivo della piena. L’acqua ha invaso via XX settembre, e il rione Porto, ma la violenza con cui la piena ha raggiunto il canale, ha spazzato via oltre la ghiaia anche la passerella mobile, sotto gli occhi di alcune persone che stavano cercando di mettersi al riparo. Una situazione sempre più critica che ha tenuto con il fiato sospeso interi quartieri della città che sono ricaduti nell’incubo, che già si era paventato l’ultima volta alcuni mesi fa. A cercare di evitare il peggio sono stati i residenti dei piani bassi del centro storico che hanno messo le paratie davanti alle porte, a cercare di mettere al riparo gli esercizi, sempre attraverso apposite paratie, anche i titolari delle attività del centro storico minacciati oltre che dalla crisi, anche dall’acqua.

Secondo il Comune di Senigallia, il casello dell’autostrada A14 è stato chiuso al traffico in previsione dell’ondata di piena, che "sta arrivando nel centro abitato". L’amministrazione "ordina ai cittadini di cittadini di non uscire di casa e di andare ai piani alti". In città è ostruito il ponte Garibaldi (ma tutti i ponti sono stati chiusi) e non è transitabile la strada Arceviese.