
Raid tra via Marchetti e via Pergolesi: il gruppo ha anche disegnato una svastica su un bidone dei rifiuti. Grazie alla videosorveglianza la polizia locale ha ripreso anche un altro vandalo in via Zappata.
Raid vandalico, dalle frasi scurrili dedicate a una ragazzina, alle svastiche sui cassonetti dell’immondizia: la notte brava di quattro giovanissimi anconetani ripresi dalle telecamere e già identificati dalla polizia locale. Si tratta di un gruppo di ragazzini, tutti 15enni tranne uno addirittura di 14 anni, tutti anconetani che a inizio settimana si sono lasciati andare a un vero e proprio raid iniziato nella zona tra via Marchetti e via Pergolesi. Per vendicarsi di una coetanea con cui uno di loro aveva avuto una breve relazione, il gruppo ha disegnato una scritta offensiva nei pressi dell’abitazione dove vive la famiglia della ragazzina; successivamente il gruppo si è spostato nella zona degli Archi dove ha portato avanti altri comportamenti irregolari sempre attraverso l’uso delle bombolette spray.
Stando a quanto ricostruito dalla polizia locale, i baby vandali hanno fatto altri disegni, tra cui una svastica su un contenitore dei rifiuti e altri atti vandalici qua e là. Il sistema di telecamere messo in piedi dall’amministrazione comunale, oltre ad altri circuiti privati, hanno consentito di inquadrare bene le azioni di questo gruppo di ragazzini terribili che sono stati successivamente identificati. Sempre grazie alla videosorveglianza, inoltre, è stato possibile riprendere un atto vandalico simile effettuato da un altro giovane, stavolta in solitaria, in via Zappata, vicino alla sede della direzione lavori pubblici del Comune e del comando della Guardia di finanza. In quel caso però le indagini non hanno consentito di dare un nome a quel volto, probabilmente arrivato da fuori città. Tornando agli Archi, alcuni mesi fa era successo un episodio indagato sempre dalla polizia locale e ricordato ieri in commissione dal comandante, Marco Caglioti: "Allora siamo riusciti a identificare, rintracciare e denunciare un gruppo di imbrattatori che lo stesso giorno avevano partecipato a una kermesse di tatuatori e loro stessi facevano parte del circuito. Oltre agli Archi quella notte avevano fatti scritte e scarabocchi anche in centro (ai danni della gioielleria Zeno di via Palestro e altro, ndr.). Di quella banda, composta quasi esclusivamente da soggetti in arrivo da fuori Ancona e regione, facevano parte anche tre stranieri, uno statunitense, un russo e un latinoamericano".
Nel suo intervento durante a commissione consiliare di ieri mattina, Caglioti ha toccato un argomento molto particolare: "Ad alti livelli ci sono delle vere e proprie organizzazioni che sono collegate a livello internazionale e spesso arrivano in Italia dall’estero. C’è un interscambio tra membri in occasioni particolari. Oltre a realizzare disegni, spesso veri e propri vandalismi, questi gruppi si finanziano con il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo di tatuatori che abbiamo individuato rientravano proprio in quella fattispecie". Per la cronaca la banda ha ripulito la serranda di un negozio di via Marconi, ma non ha potuto coprire le scritte sulle colonne degli Archi perché di competenza condominiale e comunale.